1. Violagode, capitolo 19: la nomination


    Data: 28/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69

    ... ha inculato. Neanche scopato… Ci ha solo fustigato e pisciato in bocca.”
    
    “Be’, posso capire, sì… sì, si dice che è uno dai gusti un po’ particolari. Ma chi se ne frega del perché e del come, sta di fatto che sei una star, comunque vada l’assegnazione del premio. Hai il passaporto valido?”
    
    “Il passaporto?”
    
    “Sì, ai primi di ottobre andiamo a Los Angeles per le premiazioni.”
    
    “A Los Angeles?” Oddio, questo non me lo aspettavo.
    
    “Comunque ne parliamo a Praga.”
    
    “Praga?” È su di giri, non lo seguo.
    
    “Sì, per i film.”
    
    “Quali film?”
    
    “Ah, è vero, non te l’ho detto ancora. Hanno confermato Les Anal Slaves, farai una scena a tre con altre due donne, è un film BDSM ricordi? Poi vediamo se sarai la mistress o la slave. Oltre a quello c’è in programma un’altra scena per te, questa volta un anale a due, tu e una ragazzina giovane, con Derrik Driller!”
    
    “Chi è?”
    
    “Cavolo, Viola, devi farti una cultura, è una delle icone del porno. Un cazzo signorile, sta duro per ore, spaccherà il tuo culo e quello della disgraziata che girerà con te, ti giuro vi aprirà in due.”
    
    “Prospettiva interessante…” commento io con fare ironico.
    
    “Non scherzarci, è un onore girare con Derrik, cazzo Viola, non so se ti rendi conto, ma visto che sei nelle nomination il tuo cachet crescerà e non poco. Dobbiamo andare a Praga e starci almeno un paio di settimane, giriamo le due scene e parliamo con la produzione, c’è un apertura per un tuo progetto personale.”
    
    “In che ...
    ... senso?”
    
    “Possiamo pensare a fare un film in cui sarai tu la protagonista, con il nome nel titolo, farti comparire in quasi tutte le scene, insomma, Viola, sei una star.”
    
    Ci accordiamo sulle date del viaggio a Praga, poi chiude la telefonata dicendo che mi manderà una mail con i contratti dei due nuovi film, parleremo di Los Angeles fra un paio di giorni e non devo preoccuparmi di nulla, è tutto spesato.
    
    “Ah, ti contatterà domani un’agenzia di comunicazione, li ho ingaggiati per darti una mano sui social network, metterti a posto tutti i profili, aumentare i follower, non fare nulla online finché non hai parlato con loro, sei una star, ricordatelo.”
    
    Sono una star. Quando metto già il telefono continuo a ripetere dentro di me: sono una star.
    
    Durante la passeggiata, mentre parlavo, sono arrivata un po’ lontana da casa, in una piccola via con due o tre baretti che conosco anche se non li frequento di solito. Ci sono molti ragazzi giovani nei tavolini fuori, è una bellissima serata. Sono una star, festeggiamo con un bicchiere, penso fra me e me.
    
    Arrivo al primo bar e vado al bancone.
    
    “Cosa ti servo?” Mi chiede la barista, carina anche se troppo ricoperta di tatuaggi e piercing per il mio gusto.
    
    “Devo festeggiare, un bicchiere di bianco frizzante.”
    
    “Ok.” Mi risponde con un monosillabo. Prende il bicchiere, versa la bottiglia che ha in ghiaccio sul bancone. “5 euro.”
    
    Pago e prendo il bicchiere. Mi rilasso sullo sgabello e mando giù una buona sorsata di vino freschissimo, ...