La Danza
Data: 27/12/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Sensazioni
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... l’uno verso l’altra, l’una verso l’altro. I tamburi riprendono a suonare. Saltelliamo sul posto, esalando il respiro dalla bocca, all’unisono, insieme a un “aaaahhh” molto profondo. Continuiamo per il tempo necessario. Sento che il nodo del pareo comincia ad aprirsi. Non ci bado. Sento come un energia che mi attraversa. Siamo ad occhi chiusi ora. Espiriamo, sempre con quella vibrazione che ci attraversa, generata dallo scuotimento continuo. E il mio sesso turgido tende il pareo, evidente sintomo del desiderio che sento. Non ci bado. Sono tutto sull’espirazione, sull’esalare, sul fondermi con il momento e con te. I tamburi tacciono nuovamente. Ci avviciniamo di un altro passo. Ormai siamo a due metri di distanza. Calpestiamo il mahamandala mentre scivoliamo in ginocchio. Sincronizzati, c’inchiniamo. Prima io a te, poi tu a me. Nell’inchinarmi riverso il mio riconoscerti come la Divinità Femminile. Nel tuo inchinarti, riconosci il mio essere come Divinità Maschile. Ci rialziamo in piedi. I tamburi tacciono. A cantare siamo noi. Sillabe senza significato, mantra antichi più del tempo. Ora, i tamburi riprendono. Lenti, solenni. Noto movimenti nelle ombre. Altri uomini e altre donne, il loro rito, la loro danza, è la nostra. E allo stesso tempo non lo è. Ci avviciniamo ancora. Un passo. Ora stiamo ballando, faccia a faccia. Il tuo odore, sopraggiuntomi prima, mi raggiunge di nuovo. È piacevole, il risultato di una dieta bilanciata con spezie, il tuo profumo naturale, nessuna ...
... traccia di un qualche profumo industriale. Nessuna brama di nascondere nulla. Continuiamo a danzare. Il mio respiro soffia appena sulla tua pelle, come il tuo spira sulla mia. Improvvisamente, il mio pareo cade. Non faccio una mossa per prenderlo. Inizialmente l’avrei fatto. Oggi no, ho imparato. Continuo a ballare, conscio del sesso eretto e turgido, bagnato di umori che attende solo di poter entrare in te. E tu continui a ballare, guardandomi. I tuoi capezzoli sono eretti come punte di matita. Ti piace quello che vedi. Sebbene non possa vederlo, ho ragione di credere che tu sia eccitata tanto quanto me. Il ritmo dei tamburi sale, divenendo implacabile. Il mio muovermi si regola al suono. Ci avviciniamo di un ultimo passo. E il tuo pareo ora cade. Neanche tu fai una mossa per coprirti. Il tuo corpo nudo è un pugno nello stomaco, fantastico. Ti guardo, mi guardi. Il mio sguardo scivola sul tuo corpo. Il tuo sesso, appena visibile, é depilato, come il mio. Pare aperto. Mi vuoi. Ti voglio. Il cuore batte forte, eccitazione talmente grande da sembrare insopportabile. Mi porgi la mano, la prendo, piano, senza forza. Piroetti. Poi piroetto io. Siamo vicinissimi. I nostri occhi sono fissi, agganciati come magneti opposti. I nostri corpi si toccano. I tamburi continuano. Nell’oscurità, altre coppie compiono lo stesso rito, piano, riverenti. Danziamo. Danziamo piano, leggiadri. I nostri piedi si muovono senza pensare. Cadiamo tra le braccia l’uno dell’altra e poi di nuovo. Sento il tuo ...