1. Voglie: parte 3


    Data: 22/12/2018, Categorie: Lesbo Autore: skizzoinfoiato, Fonte: Annunci69

    ... vestito presto mi avrebbe reso vulnerabile.
    
    Mi scopri piano, con una calma e dolcezza disarmante ancor più di quanta ne avesse usata per se. Come il vestito passò le coppe del mio reggipetto, lo lasciò cadere ai miei piedi, e come un automa alzai i piedi per liberarmene definitivamente.
    
    Le mani adesso percorrevano libere sul mio addome, sulle mie braccia, sui fianchi come se stesse prendendo le mie misure, i capezzoli non restarono indifferenti ad un simile trattamento e divennero irti e duri, sembravano volessero bucare il pizzo che li copriva.
    
    Con un gesto abile lo sganciò, e rimase in attesa. Era il mio turno di motivarla o fermarla, ma a quel punto non si torna indietro, ci si abbandona a Cupido e Eros farà il resto.
    
    Feci scendere le spalline e il reggipetto raggiunse presto l’abito ai miei piedi. Ci stavamo ancora fissando dallo specchio, come se da una parte ci fornisse protezione, una sorta di scudo, dall’altra potesse chiaramente mostrare il desiderio di entrambe aumentare all’impazzata.
    
    Tornò difronte a me, adesso potevo perdermi nei suoi occhi con le mie labbra che ardevano dal desiderio di consumarsi per baciarla. Si tolse il reggiseno e si mostrò come io mi stavo mostrando a lei.
    
    Aveva due seni bellissimi, con questa carnagione le dava una bellezza davvero unica, i suoi capezzoli erano piuttosto piccoli a sormontare una terza misura perfetta sul suo fisico, che sembrava quasi più grande, piccoli scuri come scure le sue areole. Sembravano due ...
    ... chicchi di caffè pronti per essere degustati.
    
    Un gemito quasi più di sorpresa che per il piacere che mi provocò mi usci quando venne a saggiare la consistenza del mio, e contraccambiai il gesto.
    
    Le bocche si unirono in un castissimo bacio, un bacio che accese quella miccia che raggiunse veloce le mie parti basse provocandomi un piacere prossimo all’orgasmo.
    
    Aveva un sapore… divino, un perfetto mix di dolce, soffice, una qualcosa capace di generare dipendenza.
    
    E mi ribaciò, a dir il vero mi baciò tante volte ma ognuna di esse mi sembrava sempre una prima volta. Impossibile raccontarvi quel lunghissimo modo di baciare, un’artista !
    
    La mia mente aveva già preso a volare alto e lontano, quando prese a scendere con l’umida lingua sul seno, fermandosi a giocherellare con la mia areola diventata sensibilissima, e poi la sentii… la sentii… sentii la sua bocca sul capezzolo e suggerlo amabilmente tanto da farmi scoppiare in un’ orgasmo che mi travolse e che con molta fatica feci morire dentro quell’urlo strozzatosi in gola.
    
    Mentre mi leccava i capezzoli che ogni volta ne uscivano più duri e lunghi, grondavo umori, che le mie mutandine non riuscivano a contenere, alcuni rivoli scendevano oscenamente sulle mie cosce, asciugati, per quanto possibile, dall’ultimo baluardo di resistenza a lei: quelle stesse mutandine che vennero, ormai fradice, tolte di mezzo.
    
    Ci stavamo baciando, quando realizzai quando folle fossero le nostre mosse, ero sempre stata piuttosto pudica, e ...