1. Voglie: parte 3


    Data: 22/12/2018, Categorie: Lesbo Autore: skizzoinfoiato, Fonte: Annunci69

    Scoprii presto che al desiderio non si comanda, per trarne il massimo lo devi assecondare, cullare, per far si che ti possa a sua volta racchiudere nel suo abbraccio e farti provare sempre qualcosa di speciale che non dimenticherai mai.
    
    Fu cosi che mentre mi trovavo in fila, in una estenuante fila per accedere ai camerini di un noto negozio di un altrettanto famoso centro commerciale presi a chiacchierare con la mia vicina , si chiamava, oddio si chiama ancora Jasmine, era una ragazza di una bellezza davvero particolare. Scoprii essere mezza europea e indiana da parte di madre da cui aveva ripreso evidentemente la fisicità: magra capelli lunghi e neri, due occhi che sembravano smeraldi, questi suppongo ereditati dal padre, il tutto su una carnagione più chiara rispetto a quella di un indiano, un color tipo cioccolato al latte.
    
    Vestita in modo alternativo alla moda che la rendeva ancora più bella, quando si trovò pronta ad entrare, ebbe la fortuna che si liberasse quello più grande, all’angolo e in posizione più defilata rispetto alla schiera del resto dei camerini, la gente in fila, provata dall’attesa ormai era immersa fra i vestiti che aveva con se e l’immancabile telefonino.
    
    Non si accorsero nemmeno che Jasmine mi prese la mano trascinandomi con se.
    
    Ero ancora frastornata dal gesto che, guardandomi di riflesso nello specchio “volevi aspettare ancora li fuori? Dai metti le tue cose sull’altra poltroncina… c’è spazio per entrambe qua dentro non trovi?”
    
    Iniziò ...
    ... a spogliarsi, mi definivo bisex, avevo già avuto le mie esperienze, ma lì dentro mi sembrò di vedere una donna spogliarsi per la prima volta.
    
    Rimasi attonita gustandomi ogni centimetro del suo corpo che veniva lasciato a disposizione del mio sguardo.
    
    Era in lingerie, quando si fermò “che fai non provi nulla te?” mi destai da quel torpore e gettai gli abiti sulla poltrona che mi aveva lasciato ma rimasi ferma come se non sapessi cosa dovessi fare.
    
    “aspetta , ti aiuto!”
    
    Ci trovammo una difronte all’altra, il cuore mi batteva, e prese a correre sempre più forte, mentre il camerino, nonostante i rumori assordanti provenienti dall’esterno, piombò come per magia in un silenzio provocato e idealizzato dalla mia mente.
    
    Sentii solo le sue mani che mi scostavano una ciocca di capelli dal viso, le sue dita sfiorarmi la guancia, raggiungere il bavero del mio giacchetto che poco dopo mi sfilò appendendolo al muro. Tornò su di me , ma le sue mani mi sembrò non si fossero mai allontanate.
    
    Indossavo un abito con una zip posteriore e tenuto in vita da una cintura, i nostri occhi sembrava parlassero, le mani stavano giocando fra loro mentre lei prese posizione dietro di me, e mentre mi cingeva i fianchi dopo aver slacciato la cintura, i brividi delle voglia di lussuria che stavo provando con questa sconosciuta presero possesso dei centri del mio piacere.
    
    Risalì in alto senza che ci prestassi particolare attenzione, solo il lieve suono del calare della zip mi avvertì che il ...
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