1. Il ricatto


    Data: 20/12/2018, Categorie: Anale Prime Esperienze Sesso di Gruppo Autore: vedinapoli, Fonte: xHamster

    ... in anticipo, e dopo aver avviato il PC aprii la posta elettronica per gli eventuali messaggi dei nostri clienti o fornitori.
    
    C'erano un decina di messaggi, uno dei quali aveva un allegato.
    
    Scordai la disposizione del sig. Franco di non aprire mai e poi mai messaggi con allegati senza prima avvisarlo.
    
    Fu un attimo...e l'allegato aperto fu il veicolo di un virus che infettò immediatamente il mio PC!
    
    Fui presa dal panico!
    
    Non sapevo cosa fare!
    
    In un attimo mi accorsi che il mio posto di lavoro era in pericolo! che fare?
    
    Pensai che l'unico modo che avevo per risolvere il problema era di chiedere aiuto al sig. Franco per quanto lo temessi e ne provassi repulsione.
    
    Era un uomo orrendo all'apparenza di circa 55 anni, alto e grosso, immagino 100 kg, capelli grigi e faccia sempre contratta in una smorfia di disprezzo. Spesso i suoi sguardi si fermavano su noi ragazze e quando capitava a me mi metteva a disagio.
    
    Stesso personaggio un poco più magro era il suo braccio destro il sig. Giorgio, altrettanto sgradevole di aspetto e di sguardo con la caratteristica comune all'altro di essere un uomo scortese e volgare.
    
    Ero pallida e sudavo freddo quando mi diressi verso l'ufficio del sig. Franco, lo vidi fuori dalla porta che parlava con un collega e beveva un caffè.
    
    Mi avvicinai timidamente e lo chiamai.
    
    โ€œ...tu che fai qui..? che vuoi..? non vedi che sto parlando?โ€ mi rispose severamente.
    
    โ€œ...hem...veramente avevo bisogno di dirle una ...
    ... cosa...โ€
    
    โ€œ...beh ..allora dilla 'sta cosa! Che c'è?โ€ incalzò ancor più burbero!
    
    โ€œ...avevo bisogno di dirla in privato...โ€
    
    โ€œ..in privato..? va beh...! vai nel mio ufficio che arrivo...โ€
    
    Mi diressi nel suo ufficio ed entrai; non osai sedermi e lo attesi in piedi vicino alla stanza.
    
    Mi guardai attorno e mi accorsi che era un ufficio disordinato, impregnato di puzzo di fumo e dell'odore di quell'uomo.
    
    Dopo poco entrò chiudendosi la porta alle spalle.
    
    Seduto alla sua scrivania mi chiese in modo sgarbato cosa volevo da lui; con voce tremante raccontai quello che mi era successo.
    
    Non appena ebbi terminato, si alzò in piedi sbattendo una mano sul tavolo ed iniziò, come sua abitudine, ad urlare imprecazioni ed insulti irripetibili, concludendo che con quel danno al PC il mio posto di lavoro aveva le ore contate.
    
    Mentre urlava gli occhi mi si erano riempititi di lacrime ma, con quell'ultima frase, scoppiai in un pianto a dirotto, pregandolo di aiutarmi.
    
    Si rimise seduto.
    
    Con calma riconquistata, mi chiese: โ€œ...e se ti aiuto... io che ci guadagno?โ€
    
    โ€œ..la prego! Farò tutto quello che vuole, ma mi aiuti!โ€ dissi disperata.
    
    โ€œ hei...attenzione...hai detto tutto quello che voglio! Una frase importante! Sei sicura di quello che dici?โ€
    
    โ€œ...la prego...non posso perdere il lavoro...io e mio marito siamo pieni di debiti per la casa! Saremmo rovinati! ...farò tutto quello che vuole se mi aiuta a mettere a posto il guaio!โ€
    
    Allora il sig. Franco si alzò, mi venne vicino e ...