Storia di un feticista
Data: 16/02/2018,
Categorie:
Feticismo
Masturbazione
Tabù
Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster
... sei, ma per questo ti devi servire ancora di internet. Quando lo vorrò io, è chiaro!". Dicendo queste cose, Sara muoveva frenetici i suoi piedi sul volto di Francesco, e non sapeva se lui la stesse realmente ascoltando, perché ormai, per lui, esistavano solo i piedi di sua sorella.
Sara notò l'eccitazione di Francesco, e gli mollò un calcio tra le palle, ma lui non si ribellò, anzi, ne trasse piacere.
"Non ti permettere ad eccitarti troppo, schifoso maiale!" urlò Sara.
Nel frattempo, squillò il cellulare di Sara. Stetta una decina di minuti a telefono con una sua amica, durante i quali trascorreva il tempo a tormentare Francesco coi suoi piedi, calpestandolo, infilandogli i piedi in bocca, schiaffeggiandolo, e salendo anche su di lui.
Alla fine della telefonata, Sara levò i piedi dalla faccia di Francesco, e gli ordinò di ricomporsi.
"La festa è finita, schiavo" disse Sara, ridendo. Ricorda cosa ti dissi l'altro giorno: ti avrei concesso un po' i miei piedi, ma poi stop. I tuoi compiti veri sono quelli di obbedirmi e basta. Sabato sera invito le mie amiche a casa, e tu mi sarai molto utile: mi aiuterai a preparare tutto, e, ovviamente, a fine serata metterai tutto in ordine. E vedi di obbedire per filo e per segno a ogni cosa che ti dirò... o poi potrebbe scappare la leccatina di piedi a qualche mia amica... ahahah!".
Francesco era combattuto: era sia eccitato che preoccupato. Quei dieci minuti in cui sua sorella l'aveva trattato da schiavo, si era ...
... sentito in paradiso; figuriamoci, poi, cosa sarebbe stato se avesse fatto lo schiavo di tutte le sue amiche. Ma un conto era la fantasia, un altro conto era la realtà. Ci sarebbe andato di mezzo la sua dignità davanti le amiche di sua sorella, davanti le quali si era sempre professato come un Dio. E poi... il segreto sarebbe stato condiviso da più persone, ragazze, d'altronde. Era improbabile che tutte loro avrebbero mantenuto il segreto; avrebbe fatto il giro di tutto il circondato in un batter d'occhio. Meglio restare cauti, per il momento.
Sara parve leggergli nel pensiero.
"So che questa notizia ti ha turbato, ma ora datti da fare: si deve fare la spesa, e ovviamente la farai tu; e poi si devono rifare i letti, altro compito tuo. Mentre stai fuori, penso a cos'altro poter farti fare. E poi, con calma, ti dirò le mie intenzioni per sabato sera quali sono. Ora vai!" gli ordinò. E Francesco, che ormai pendeva dalle labbra di sua sorella, si vestì, e si avviò verso la porta, mentre Sara accese l'aria condizionata nella stanza di suo fratello, si sdraiò sul suo lettino, e si addormentò.
Quando Francesco tornò a casa, dopo aver fatto la spesa, trovò sua sorella Sara che dormiva ancora, in camera sua. Aveva il volto rilassato e il respiro lento. Da un lato gli dispiaceva doverla svegliare... ma d'altro canto lei lo stava maltrattando da giorni, quindi forse sarebbe convenuto lasciarla dormire un po'. Forse così avrebbe avuto un po' di pace.
Approfittando del fatto che in ...