1. Storia di un feticista


    Data: 16/02/2018, Categorie: Feticismo Masturbazione Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    ... sega, che il tuo pisellone lo desidera. E domani mattina vedi di non farti trovare nudo, perché dobbiamo parlare. Ed ora smamma!”.
    
    Francesco andò di corsa in camera sua, e si fece finalmente una bella sega liberatoria.
    
    Si ricompose, si pulì, e si mise il pigiama.
    
    Dopodiché, stanco morto anche lui, si addormentò immediatamente.
    
    “Francesco svegliati!”.
    
    Sara stava in camera di Francesco, che dormiva ancora profondamente.
    
    “Co-cosa?” urlò Francesco, spaventato.
    
    “Come cosa?” disse Sara. “Niente! Dobbiamo solo parlare. Anzi, sono io a dover parlare. Tra pochi giorni tornano mamma e papà, ricordi?”.
    
    “Sì…” rispose Francesco con gli occhi pieni di sonno. “Come potrei dimenticarlo” disse, poi, ributtando la testa sul cuscino.
    
    Sara gli diede uno schiaffetto leggero sulla faccia.
    
    “Alzati immediatamente!” ordinò. “Ho delle belle cosette da dirti. Poi dopo, quando l’avrò deciso io, potrai tornare a dormire”.
    
    Così dicendo, si sedette sul letto di Francesco, mettendogli, come sua nuova abitudine, il piede sulla coscia.
    
    Francesco si eccitò istantaneamente. Fissò con desiderio il piede di sua sorella.
    
    “Eh, lo so, è dura per un feticista una visione come questa” disse Sara, muovendo delicatamente le sue dita sulla coscia di Francesco, provocandogli brividi di eccitazione. “Mi dispiace, ma per te i miei piedi devono essere una spina nel fianco, non un mezzo di piacere. Ora, caro fratello feticista, smetti di guardarmi il piedino e guardami negli occhi, ...
    ... che dobbiamo parlare”.
    
    Francesco, seppur ancora molto eccitato, guardò sua sorella negli occhi. Sembravano dei fari abbaglianti.
    
    “Non vedo l’ora che tornino mamma e papà” disse Sara con un’espressione sognante e con una strana eccitazione nella sua voce. “Mi divertirò come non mai. Tu continuerai ad essere il mio schiavetto ovviamente. E la cosa eccitante sarà che io ti comanderò a bacchetta davanti loro due, e tu obbedirai immediatamente. Vedere le loro facce sconvolte sarà una cosa bellissima. E caso mai ti chiedessero qualcosa… tu dirai semplicemente che lo fai con piacere, perché sono tua sorella e tra fratelli ci si deve aiutare, e che tu sei un cavaliere. Mi sono spiegata?”.
    
    “Sì…” rispose Francesco. Dover dare quella spiegazione ai suoi sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe voluto fare, ma d’altra parte non aveva nemmeno scelta.
    
    “Ora vieni in cucina, che mi devi lavare i piedi” ordinò Sara.
    
    Francesco la seguì.
    
    “Vai a prendere la bacinella, ritardato!” disse Sara con un tono seccato, ma con un’espressione dolce.
    
    “Subito” disse Francesco, correndo in veranda a prendere la bacinella.
    
    “Riempila di acqua tiepida e sapone” ordinò Sara.
    
    Francesco obbedì e le portò la bacinella vicino il divano.
    
    “Prima di lavarmi i piedi” disse Sara “Ho un piccolo regalino per te. L’ultimo regalo prima che tornino i nostri genitori. Prima del vero e proprio inferno!” disse poi ridendo sonoramente.
    
    “Ho camminato un po’ scalza, i piedi sono un po’ impolverati” ...
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