Storia di un feticista
Data: 16/02/2018,
Categorie:
Feticismo
Masturbazione
Tabù
Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster
... serata, e tu dovrai essere teso come una corda di un violino per tutto il tempo, temendo che io possa dire qualcosa; e guai a te se sgarri, potrei davvero parlare senza pietà. E poi mi darai i numeri di telefono di tutti i tuoi amici più stretti, che devo averli a portata di mano: non sia mai dovessi fare qualche avviso urgente. Su, dai, muoviti!".
Francesco rimase pietrificato: pretendeva addirittura i numeri dei suoi amici. Un piccolo momento di rabbia, o di nervosismo, e lo avrebbe sputtanato senza pietà.
"I numeri... i numeri dei miei amici? Ti prego, no!" disse Francesco. "Io... io farò tutto quello che vuoi, davvero, e ti chiedo anche scusa per il mio comportamento nei tuoi confronti, davvero, però ti prego, i numeri dei miei amici no! Ti scongiuro". Si stava facendo piccolo piccolo.
"Eh no, caro mio. Quanto può essere facile, ora, usare quel termine, quella piccola parola: 'scusa'? Hai avuto centinaia, migliaia di occasioni per chiedermi scusa, e per cambiare carattere, per cambiare atteggiamento. Ma non lo hai fatto; ed ora le tue scuse non valgono un cazzo, perché non sono sincere, non sono dettate dal tuo cuore, ma dalla tua paura, dal tuo orgoglio: il solo pensiero che io possa dire qualcosa ti terrorizza, non ti lascia respirare. Ma io la promessa l'ho fatta, ed io le mantengo, le promesse, perché sono una persona corretta, al contrario di te. E come manterrei la promessa di non dire niente se farai filare tutto liscio, così manterrei la promessa di ...
... sputtanarti davanti chiunque, se non mi starai a sentire. Ed ora, come ti ho detto prima, dammi i numeri dei tuoi amici. Subito!" esclamò Sara.
Francesco desiderava ardemente di picchiarla, di spaccarle la faccia, il naso, e tutto ciò che aveva a portata di mano; ma così avrebbe solo peggiorato la situazione. Sarebbe finito nei guai con i suoi genitori, per aver messo le mani addosso a sua sorella, e sarebbe finito nei guai col resto del mondo, perché sua sorella l'avrebbe sicuramente sputtanato. Prese il cellulare, e Sara glielo strappò di mano, copiando i numeri di tutti i suoi amici più stretti.
"Ti piacerebbe leccare i piedi delle mie amiche, verme?" chiese Sara divertita.
"Sara... ti prego, così mi metti in imbarazzo; non mi è facile parlare di questo" fu la risposta di Francesco.
"Ah, ed io mi dovrei preoccupare dei tuoi sentimenti, adesso? Quando tu, per anni, non ti sei fregato di nulla! Non ti importava se io mi sentivo umiliata o meno; l'importante era alzare la cresta. Ma dimmi un po'. Non è che ti piacerebbe provare coi miei?" chiese poi Sara, incuriosita.
"No..." fu la risposta iniziale di Francesco.
"Taci!" urlò Sara, e dicendolo, alzò lentamente il suo piede destro: aveva un piede 38, molto carino, curato, e pulito: Sara amava prendersi cura del proprio corpo; però al momento non aveva nessuno smalto.
Mise lentamente il piede sotto il naso di suo fratello, che ebbe un attimo di esitazione; poi, capendo che non aveva più niente da perdere si ...