1. Storia di un feticista


    Data: 16/02/2018, Categorie: Feticismo Masturbazione Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    ... le mani nelle mutande, e ha approfittato per pianificare una sua vendetta personale. E infatti, questo stronzo sta avendo quello che si merita. Sara è stata a dir poco geniale. Il suo piano finale è che tutte le ragazze di cui si fida debbano sapere quanto pervertito sia suo fratello, una cosa di cui tutte le altre persone, tra cui i suoi amici, dovranno rimanere all’oscuro. E questo è il suo Jolly. Se caso mai Francesco sgarrasse dai piani rispettati, lo sputtanerà per l’intera città. Io l’avrei fatto subito, questo porco mi sta sui coglioni, e io gli avrei già fatto perdere la faccia”.
    
    Francesco non poteva credere alle proprie orecchie: allora Sara aveva programmato tutto con la massima precisione.
    
    Forse era questo ciò che intendeva: se si fosse comportato bene, avrebbe goduto ad essere umiliato da quelle ragazze; se si fosse comportato male… beh, sarebbe stato sputtanato per l’intera città.
    
    “Perché ti piacciono i piedi, Francesco?” chiese un’altra ragazza, con cui non aveva mai parlato prima.
    
    “Schiavo!” urlò la bionda leader. “Dovete chiamarlo schiavo, che sono queste cose? Lui è uno schiavo, e da schiavo va trattato”.
    
    “Io proporrei anche faccia da culo” disse un’altra.
    
    “Fate così” concluse la leader. “Ognuna di voi lo chiami con l’insulto che più le piace. Lui invece dovrà chiamare padrona ognuno di noi. Facciamo così! Ognuna sceglie un insulto, e lo chiamerà così per tutto il tempo. Ci state?”.
    
    Ci fu un mormorio di eccitazione. Le ragazze ...
    ... accettarono.
    
    “Bene” disse la bionda. “Io lo chiamerò schiavo. Semplicemente schiavo. Voi altre invece?”.
    
    “Faccia da culo” rispose quella che aveva proposto quel nomignolo.
    
    “Leccapiedi!” esclamò un’altra.
    
    “Verme!” urlò un’altra, ridendo come non mai.
    
    “Troia” disse un’altra, spietata.
    
    Le altre tre decisero per “Fallito”, “Pisellino” e “Pervertito”.
    
    “Benissimo” disse sempre la bionda; era quasi sempre lei a prendere il gioco in mano. “Ora che abbiamo deciso i tuoi nomi, schiavo, passiamo al sodo. Spegni la luce principale, e vieniti ad inginocchiare a me. Muoviti!”.
    
    Francesco si avviò verso la luce, ma una ragazza gli diede un calcio nelle palle così forte da farlo piegare in due, dicendo:
    
    “Vedo che le maniere buone non danno risultati, faccia da culo! Devi dire ‘Sì, Padrona’ quando ti comandiamo qualcosa. Capito stronzo leccapiedi?”.
    
    “S… sì padrona” rispose Francesco affannato.
    
    “Ehi!” protestò un’altra ragazza. “Hai rubato il mio nomignolo!”.
    
    “Fanculo i nomignoli. Lo dobbiamo umiliare a dovere e voglio divertirmi. Se c’è qualcuno che deve attenersi alle regole è lui, di certo non noi”.
    
    Francesco spense la luce, ed andò ad inginocchiarsi ai piedi della ragazza bionda.
    
    Provò un’eccitazione ancor più forte di quando aveva annusato i piedi di Valeria. Ora stava subendo una vera e propria dominazione, ed avrebbe voluto goderne. Si limitò a fissare i piedi della sua nuova padrona, senza però fare nulla. Dopo circa una decina di secondi, la ragazza ruppe ...
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