1. Storia di un feticista


    Data: 16/02/2018, Categorie: Feticismo Masturbazione Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    ... ero io che dovevo stare con la testa calata, soprattutto coi nostri genitori sono fuori. Invece? E’ Dio che cala lo sguardo quando lo guardo negli occhi. Allora, chi è Dio tra noi due?” .
    
    “Tu” rispose Valeria. “La Dea in questa casa sei tu, Sara, ma lo sei sempre stata”.
    
    “Che gentile che sei, ma no” rispose Sara. “Io non sono come mio fratello, non mi professo nessuno. E’ questa la differenza principale tra noi due”.
    
    Ma Valeria aveva cambiato espressione del viso.
    
    “Che c’è, Vale?” chiese Sara, preoccupata.
    
    “Invece sì” rispose Valeria.
    
    “Invece sì, cosa?” chiese Sara.
    
    “Tu sei una Dea; una vera Dea. Ti posso baciare i piedi, Dea? Te lo meriti. Assolutamente. Ho cambiato idea su di te. Sei la donna più grande che io abbia mai conosciuto” disse Valeria, con gli occhi spalancati, e il respiro affannato.
    
    “Spero… spero tu stia scherzando!” esclamò Sara. Che diavolo stava succedendo a Valeria? Impazziva?
    
    “No, non scherzo. Ti voglio baciare i piedi, e secondo me, dopo, quando torna tuo fratello, ci possiamo divertire per bene, noi tre. Abbiamo tutto il tempo possibile a disposizione” disse Valeria.
    
    Sara fissò negli occhi Valeria per molti secondi. Sembrava ipnotizzata. Più di suo fratello anche. Ora che ci rifletteva, era riuscita a sottomettere suo fratello, una buffone rude e forte. Ed ora, Valeria, la sua migliore amica, insisteva per poterle baciare i piedi. Ma cosa stava succedendo al mondo?
    
    “Ma stai diventando matta? Non sono né feticista, né ...
    ... lesbica, né i****tuosa” rispose Sara, con un tono secco.
    
    “Nemmeno io sono lesbica” disse Valeria. “Non devi fare sesso né con me, né con tuo fratello. Giochiamo solo un poco coi piedi. Io ora voglio i tuoi. E dopo possiamo sottomettere tuo fratello. Poi sabato sera c’è una festa… vengo a dormire qua, e annienteremo Francesco con i nostri piedi sudati e puzzolenti. Ma poi decideremo ogni cosa man mano, non programmiamo nulla. Ma ora Sara, ti prego: fatti baciare i piedi”.
    
    “Sì, però torniamo in camera dei miei” disse Sara, pensando che ormai ogni briciolo di buonsenso fosse sparito dal corpo di Valeria. “Non vorrei che il porco, tornando, possa trovarci in quello stato. Buffone com’è, dovrei solo picchiarlo”.
    
    Le due ragazze tornarono nella camera da letto; Sara chiuse la porta a chiave, e coprì lo spiraglio della chiave con un panno. Dopodiché, si stese sul letto, e si rilassò.
    
    Mise i piedi in faccia a Valeria, che cominciò ad odorare e a baciare.
    
    “I tuoi piedi non sanno di niente, Sara. Cioè, voglio dire… non sono come i miei. I miei puzzano molto di più” disse Valeria, stampandosi il piede di Sara sulla guancia.
    
    “Io sono una maniaca della pulizia, Vale, lo sai. Mi cambio calze o calzini tutti i giorni, mi lavo una continuazione… è normale che non sappiano di niente” disse Sara, massaggiando la guancia di Valeria con le dita dei piedi.
    
    “Non dipende solo da questo, Sara. Anche io mi lavo spesso, ma i miei piedi puzzano di più. Sarà una cosa personale” disse ...
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