1. Storia di un feticista


    Data: 16/02/2018, Categorie: Feticismo Masturbazione Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    ... mettendo i piedi in faccia. Questa è musica per le sue orecchie. Non dimentichiamoci che sta in punizione, non in vacanza” continuò Sara.
    
    Valeria sembrò un po’ mortificata.
    
    “Sì Sara, hai ragione, scusami…” disse, abbassando lo sguardo.
    
    Francesco fece caso che Sara aveva una forte influenza anche sulla sua amica. Aveva veramente un carattere così forte? Ma come mai non aveva mai reagito alle sue provocazioni e ai suoi sfottò continui?
    
    “No, no. Non ti scusare, figurati” disse Sara, sorridendo. “E’ solo che questo maiale ne approfitta. Ma la vera dominazione non è questa; questo è solo feticismo. Roba da pervertiti come lui. La vera dominazione è un’altra cosa. Non confondiamo le fantasie malate di mio fratello con la realtà”.
    
    Era proprio come aveva immaginato lui. Ormai si era creato un feeling naturale tra le due menti: quella di Sara, che dominava senza scrupoli, e quella di Francesco, che subiva senza dire una parola.
    
    “Ora, Francesco” continuò Sara “Mi serve una ricarica telefonica. E voglio che tu me la vada a fare subito”.
    
    “Ti… ti fai fare la ricarica da tuo fratello?” chiese Valeria, stupita.
    
    “Ovviamente” rispose Sara. “Che ti credi, che la punizione sia mettergli i piedi in faccia? Una cosa da manuale, che lo faccia godere? Ma assolutamente no. Da ora in poi le ricariche me le farà lui. Come le cene, le uscite, la benzina in macchina, gli ingressi alle discoteche, mi pagherà tutto Francesco. Ma non solo ora, che i nostri genitori sono fuori. ...
    ... Durerà fino a quando Francesco vuole che io custodisca il suo segreto. Noi, visto che lo sai pure tu. Mi farà da tassista anche; quindi, Vale, anche tu sai che per qualsiasi cosa, c’è Francesco a disposizione”.
    
    “Oh, cavolo, che situazione” disse Valeria, guardando il pavimento.
    
    “I momenti di piacere si pagano cari, Vale. Hai visto? Ora sono lo schiavetto della mia sorellina” disse Francesco.
    
    “Ma non fare il ridicolo” disse Sara. “Questa situazione l’hai creata tu, negli anni, facendo una continuazione il mongoloide, pur sapendo che a me la cosa dava fastidio. Però io me ne sono stata zitta. Anche fin troppo. Trovandoti a spararti un segone, avrei potuto piuttosto farmi due risate. Ma visto che tu ti sei sempre professato Dio, quando poi sei solo un pervertito che casca ai piedi delle donne… era mio dovere farti cambiare ruolo anche nella vita reale; non mi piacciono le maschere, o le doppie facce. Sei uno schiavo, e tale devi essere. La coerenza è sempre la prima cosa. Ed ora muoviti, vai!” urlò, e Francesco non perse tempo.
    
    “Hai una mente diabolica, davvero” commentò Valeria, una volta che Francesco era uscito dalla camera.
    
    “No” rispose semplicemente Sara. “Ho una mente molto semplice. Mi ero semplicemente stufata dell’infantilismo di mio fratello. Ed io, non essendo per nulla infantile, non ho mai chiesto aiuto; non perché non lo volessi, ma perché volevo risolvermi questa situazione da sola; ed ora hai visto? Se mio fratello fosse stato un vero Dio, a quest’ora ...
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