La ragazza troppo bella - parte 15
Data: 14/02/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Blacknoble, Fonte: Annunci69
... rosa, tranciava di netto sulla sua pelle nera. Affascinante fu il momento in cui la cappella del cazzo di Adama si poggiò sulla vulva cominciando a spingere fino a sparire quasi del tutto nella vagina di Venus. Venus venne immediatamente, la situazione l'aveva cosi tanto eccitata che immediatamente sul cazzo nero di Adama ed attorno alla sua figa rosa ci fu una densa crema bianca che continuava a fuoruscire. Venus quasi urla ed Adama rimase pietrificata in lei guardandomi. Gli sorrise per rassicurarlo. Venus si riprese subito e senza staccarsi da Adama si girò verso di me sempre carponi. Mi sorrise e prese dalla mia mano il vibratore. Non pensavo fosse cosi sapiente. Sapeva esattamente dove appoggiare il piccolo strumento, far sposare le sue vibrazione con le sensazioni vissute. Mentre mi masturbava, Adama la scopava ad un ritmo sostenuto. Tutti e tre ansimavamo. Mi piaceva cosi tanto quel momento che lo feci durare a lungo. Per mezzora, Adama dietro di Venus, Venus davanti a me, tutti e tre nella vasca speciale, vivemmo sensazioni fatte di brividi ininterrotti. Poi, ci asciugammo, ed andammo sul mio enorme letto. Una volta li, chiesi a Venus di sdraiarsi, poi, misi la mia figa nella sua bocca sedendomi quasi, e dissi ad Adama di prendermi. Lo fece, mentre Venus mi leccava freneticamente il clitoride. Chiesi a tutti e due di rallentare. Volevo sentire, non subire. Dissi ad Adama di accarezzarmi la schiena, ed Venus di prendermi i seni con le mani mentre da sotto mi leccava ...
... avida. Rallentarono il ritmo, e fu come un ballo. Un lento in tre, incollati e godutosi. Sentivo i brividi ripercuotersi dal mio corpo al corpo di Adama, alla Boca imbrattata dai miei muri di Venus. Venni senza trattenermi, senza urlare, venni venendo nella goduria, con lentezza, cura, con una costanza che durò minuti che sembrarono un eternità. Poi, guardai Adama e Venus, mentre avevo tirato fuori un vibratore, e mi masturbava ammirando i loro splendidi corpi fondersi.
Credevo fossero Adama e Venus che avevano dimenticato qualcosa ed erano tornati indietro quando bussò il citofono. Andai contrariata ad aprire dando un occhiata veloce in giro per capire cosa avessero dimenticato. Non vidi nulla e prosegui. Pronto dissi senza guardare lo schermo. "Pronto.... Monica...sono Elena...".
Elena era tornata. Rimasi pietrificata col citofono in mano per ben un minuto. Nella mia mente, mi tornò la brutta avventura che avevamo vissuto assieme. La sua storia, i rischi corsi. Era da anni che non avevo più avuto paura. Ero potente, avevo guardie del corpo, possedevo i segreti di un sacco di gente tutti piu importanti gli uni degli altri, non ero più la stessa Monica che era stata rapita. Ma li per li, tutto ciò non mi venne in mente. La piccola napoletana ignara ed innocente di allora era tornata. Elena parlava ma non capiva cosa stesse dicendo. Ero sotto shock. Poi, pigiai il pulsante di apertura senza veramente realizzare, ed apri la porta prima di andare a versarmi uno scotch e ...