L’autostoppista
Data: 29/11/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Mads19, Fonte: Annunci69
... le mettevano in mostra un bel culetto con due glutei tondi e sodi che avrebbero resuscitato un morto…
“Mannaggia, Alessia, non ti immagini neanche quanto ti tromberei volentieri…” pensai. L’eccitazione, che fino a quel momento avevo cercato di controllare, mi riprese tutta insieme, quasi più forte di prima. Anche il benzinaio, mentre faceva il pieno, non restò indifferente a tutto quel fascino, e notai che mi guardò con un po’ di invidia, come se pensasse che quella fosse la mia fidanzata. “Magari!” pensai, tirando un lungo sospiro…
Finito il rifornimento mi spostai con la macchina da una parte, in attesa che Alessia tornasse. “Quasi quasi,” dissi fra me e me, “apro il borsone e le rubo qualcosa di suo… un reggiseno, delle mutandine…” In realtà scherzavo, non sono mai stato feticista, però mi girai lo stesso verso il borsone e, come per gioco, tirai la cerniera e… possibile? Sotto qualche vestito buttato dentro alla rinfusa mi sembrava di vedere… ma sì, era proprio una pistola! Aprii meglio la zip e, oltre all'arma, mi accorsi che sul fondo del borsone c’era un gran numero di mazzette di banconote da cinquanta e cento euro!
L'eccitazione si trasformò immediatamente in angoscia: che cosa significava tutto questo? Rimisi velocemente tutto a posto, meglio non farsi scoprire. Facendo finta di nulla guardai verso i bagni: Alessia era uscita e ora stava entrando nel bar. Bene, dalla porta a vetri avrei potuto controllarla meglio. Nel frattempo mi venne in mente una ...
... notizia che avevo letto distrattamente la mattina stessa sulla cronaca locale: parlava di una rapina in banca avvenuta il giorno prima in un paese vicino a Lucca. Niente di straordinario, ma ricordo che la notizia mi aveva colpito perché si diceva che l’autore del colpo fosse in realtà una ragazza! Era entrata in banca a volto coperto e armata, ma “i testimoni hanno affermato che a giudicare dalla voce e dalla corporatura si trattava di una ragazza dai venti ai venticinque anni...” Mi stavano tornando in mente le parole esatte scritte nell’articolo del giornale… Incredibile: Alessia non era altro che la famosa rapinatrice del giorno prima! Ora mi tornava tutto: per allontanarsi dal luogo del delitto aveva scelto l’autostop, in modo da far perdere più facilmente le proprie tracce, e quella dello sciopero dei pullman era in effetti una bufala, come avevo sospettato da subito, senza darle però troppo peso…
Che potevo fare in quella situazione? Confesso che cominciavo ad avere paura. Alessia stava ancora sorseggiando il suo caffè, allora presi rapidamente la pistola dal borsone e mi accorsi che era carica. Che nervosismo! Non avevo mai tenuto in mano un’arma vera… Comunque riuscii ad aprirla e ad estrarre i proiettili, che nascosi nelle tasche dei pantaloni, dopodiché rimisi la pistola al suo posto e richiusi il borsone.
Poco dopo Alessia uscì dal bar con una bottiglia d’acqua e due bicchieri, salì in macchina e mi chiese se avevo sete.
- Sì, grazie. - le risposi, e dopo aver ...