1. Mitzie si racconta


    Data: 25/11/2018, Categorie: Etero Autore: Rusticwolf, Fonte: Annunci69

    Avevo sempre avuto un rapporto difficile con mia madre, che non si dedicò a me come una classica madre penso dovrebbe fare con la propria figlia, oltretutto unica.
    
    Lei c'era e non c'era......quindi l'autorità con cui mi sono subito scontrata crescendo, fu quella del nonno, austero nobile asburgico.
    
    Ho imparato a vivere ed a stare in società nel vecchio castello sulle Alpi Austriache tra una cacciata al capriolo e le visite degli amici che ci raggiungevano dalle località più internazionali.
    
    Fino a quando non sono stata in età da collegio.
    
    E lì ho dovuto cavarmela da sola, perchè alla mamma assente ed al nonno educato nell''altro secolo, non saltava all'occhio che la suora che si occupava di noi ragazze lo faceva diciamo con troppo zelo, mentre due mie compagne viennesi trovavano molto avvenente quel mio seno già prosperoso a 14 anni.
    
    Io pensavo ai rapporti con uomini che avevo appena cominciato ad assaporare nella tenuta del nonno, e mi dicevo che la suora e le due viennesi mi stavano portando fuori strada!
    
    Papà non c'era e non se ne parlò mai al castello! Infatti porto il cognome della casata dei von Carlenfort. Leonilda Cristina Elizabeth, chiamata subito Mitzie dalla "gouvernante" Anghela che mi aspettava quando atterrammo a Vienna con un volo proveniente da Ottawa nell'agosto del 1963.
    
    Infatti, mammà fu inviata in Canada, improvvisamente, in quel marzo dello stesso anno. Lì il nonno la spedi per un sedicente corso di Inglese, in realtà perchè non ...
    ... girasse per la Baviera con una pancia che cresceva a dismisura.
    
    Anni dopo, in collegio, una compagna cattiva come il veleno bisbigliava che la Principessa Helen von Carlenfort, mia madre, fosse rimasta incinta di quel maestro di sci, Hans, biondo simpatico e gentile che, in effetti, fu cacciato dalla scuola di sci di Kitzbuehel proprio all'inizio della stagione del 64.
    
    Nella sala della scuola di sci la grande fotografia della squadra di maestri, portava infatti un viso oscurato proprio al centro dell'immagine.
    
    Zampino del Principe von Carlenfort? Chissà!
    
    Ed, in effetti, adoro sciare da sempre, ed appena posso arrampicare sono un essere felice!
    
    Crebbi molto, troppo sola, ed i miei compagni di gioco erano i cani da caccia del nonno, le mucche della stalla che davano latte fresco ogni mattina e......i giovani figli dei contadini che vivevano al castello.
    
    Fu proprio uno di loro, Hubert, che oltre ad insegnarmi a mungere le caprette, provava una speciale predilezione per i miei capezzoli ed io a farmeli stringere da lui fino ad urlare.
    
    Anche al collegio, c'era chi mi accarezzava i grossi seni e crebbi senza capire se fosse più piacevole il tatto delle mani rudi e callose del contadino o quelle sottili e lisce di "nonne" Kristina.
    
    La certezza che il piacere fosse intenso in tutti e due i casi mi si confermò appena il nonno spirò e guadagnai la mia sospirata libertà.
    
    Mammà, che nel frattempo viveva a Capri la maggior parte del suo tempo, fu d'accordo sul ...
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