1. La gita scolastica (parte 1)


    Data: 24/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Michellerimini, Fonte: Annunci69

    ... giungendo fino al buchetto e anche lì ero sdoppiato: volevo penetrare quel buco indifeso e allo stesso tempo mi era piaciuto essere stato riempito dal dito di Alex e volevo riprovare. All'inizio non entrava allora me lo misi in bocca e lo leccai abbondantemente avendo tra l’altro un ulteriore conferma che ero ormai desideroso di succhiare il bastone di Alex, poi riuscii ad infilarlo e mi piacque tanto. Iniziai a massaggiarmi il buchetto penetrandomi dolcemente col dito mentre l’altra mano si alternava tra carezze al pisellino e altre carezze al sedere. Provai anche a stringermi forte una natica come mi era stato fatto sotto la doccia e mi piacque anche quello..cosa mi stava succedendo?.. E’.. fu il primo sentore della mia vera natura.. “quella di essere Troia dentro”.
    
    Dopo un tempo interminabile durante il quale il piacere che mi stavo dando era amplificato dalle immagini delle due cappelle che mi tornavano continuamente davanti agli occhi, si aprì la porta ed entrò Alex. Andò direttamente in bagno e dopo fatte le sue cose venne in camera senza spegnere la luce del bagno, forse ne aveva bisogno per spogliarsi o voleva vedere come eravamo sistemati.
    
    Poi spenta la luce lo sentii arrivare verso il letto mio dal lato dell’armadio e non da quello del suo letto. Sentii la sua mano che mi scuoteva e io mi girai dalla sua parte senza parlare per non svegliare Salvo che dal respiro regolare che si udiva era profondamente addormentato. Prese la mia coperta e la tolse lentamente, ...
    ... poi la sua mano scese ad accarezzarmi e si fermò sul mio culo nudo. Io ero girato verso di lui con le gambe un po’ rannicchiate e lui aveva agguantato una chiappa e la stringeva con forza facendomi anche un po’ male e nel frattempo strusciava il suo membro bollente e umido sul mio viso senza poter vedere quale punto del viso mi strusciava, ma io lo cercavo istintivamente con le labbra. Quando capì che era puntato esattamente sulla mia bocca, rimase lì esercitando una leggera pressione mentre con la mano continuava a martoriarmi il sedere; il bastardo stava aspettando che io aprissi le labbra e lo ingoiassi, aveva capito che ne avevo una voglia tremenda. Aveva ragione e sentirlo solo con la pelle del viso senza poterlo vedere me lo faceva sembrare ancora più grande. Percepivo il suo odore e anche le goccioline che uscivano dalla punta e si posavano sulle mie labbra, avevano un sapore diverso da quello forte che avevo conosciuto oggi: erano molto più dolci.
    
    La mia mano come al solito, senza chiedere il permesso al suo padrone si mosse e prese in mano il bastone rovente, accarezzandolo per sentirne i connotati. Al buio i sensi erano acuiti e potevo sentire la forma della cappella che si stagliava dal tronco e tutte le vene in rilievo; non lo stavo facendo per lui, stavo godendo del contatto con quel cilindro meraviglioso. Era giunto il momento, aprii le labbra ed ingoiai quella cappella morbida e dura allo stesso tempo. Le sensazioni che provai furono molto più intense e più ...