LA STAGISTA NEL MIO UFFICIO
Data: 24/11/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti 69,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: paco, Fonte: RaccontiMilu
... che però dopo quella prima volta, non ci fu più sesso se non virtuale fatto attraverso la chat). Io fui evasivo, perchè non potevo negare l’evidenza, ma avere qualche svago in futuro mi avrebbe fatto piacere.
La decisione fu presa: a casa.
Lei se la prese un po’, Enzo andò su tutte le furie (nonostante non gliela avesse mai data, le stava sempre appresso come in cagnolino), io dal canto mio pensavo che se voleva potevamo ancora continuare i nostri incontri erotici in chat… sarebbe mancato lo sguardo vicendevole, però… in pratica pensavo più ai cazzi (e al cazzo) miei che altro.
Venne l’ultimo giorno e mi chiese di accompagnarla al centro commerciale in pausa, ma bisognava scaricare Enzo… come fare? proprio il suo ultimo giorno? Ma con la scusa che aveva molto da fare e che Ilenia doveva andare alla posta decidemmo che io accompagnavo Ilenia ed Enzo ci raggiungeva dopo a pranzo. Accettò e poco prima della pausa pranzo scendemmo: direzione “ufficio postale”. Infatti la direzione era quella, ma ci fermammo in un alberghetto ad ore frequentato dalle prostitute della zona che lavoravano a tempo pieno.
Salimmo in questa camera (se dico squallida è un complimento), giusto lo spazio di un letto matrimoniale con un sedia in legno che si ricorda i tempi di mia nonna, un bagno con una tazza, un lavandino e un piatto doccia, devo dire la verità? un vero cesso!
Ci sedemmo sul letto e cominciò un lungo discorso sull’ultima discussione avuta in chat in cui lei desiderava ...
... tanto provare a prenderlo nel culo, visto che non l’aveva mai provato. Dal canto mio non l’avevo mai messo nel culo di nessuna, insomma eravamo indecisi se provarci o meno. Decidemmo per il no e andare su un rapporto classico.
Cominciai a baciarle il collo, lei lo teneva leggermente inclinato in avanti e potevo notare dallo specchio di fronte che, con gli occhi chiusi, cominciava a provare piacere. Dopo un po’ comincio ad allungare la mano sulla patta dei miei jeans e piano piano con le dita cominciava a sbottonarla fino ad arrivare alla cintura, con la quale perse un po’ di tempo. Nel frattempo la mia lingua aveva percorso in lungo e largo tutto il suo collo, si era spesso soffermato sulle piccole orecchie che aveva di cui avevo più volte provato il desiderio di succhiarle i lobi. Con la mia mano grossa le accarezzavo il volto e appena poteva mi succhiava le dita, ed io cercavo di infilargliele in bocca, stuzzicandola sotto il palato. Quando finalmente riuscì a slacciarmi la cintura, mi alzai leggermente con il sedere e lei mi calò i pantaloni, stessa operazione per gli slip e appena il mio bastone mi saltò fuori lei cacciò il mio dito dalla bocca e si avventò sul mio pisello che era già in tiro per lei.
Cominciò un pompino facendomi sentire tutta la sua bocca avvolta intorno alla mia cappella… non riuscii a trattenermi e le venni quasi subito in bocca, lei non se l’aspettava una venuta così veloce (di solito resisto di più ma ero talmente eccitato che la voglia di ...