1. LA STAGISTA NEL MIO UFFICIO


    Data: 24/11/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Autore: paco, Fonte: RaccontiMilu

    cap.1) Primo giorno
    
    Si sa, l’ambiente informatico è a prevalenza maschile, il mio ufficio non è da meno, siamo in 5, quattro di noi sposati ed uno solo single (Enzo). Circa un anno fa chiamano il mio responsabile (Nando) in amministrazione perchè una ragazza (che non ha nulla a che vedere con l’informatica) deve fare uno stage da noi.
    
    Quando Nando ritorna chiama me ed Enzo per chiederci “E mo a questa che le facciamo fare?” Subito a pensare sotto il tavolo di chi metterla, di Enzo che è l’unico scapolo, o di qualcuno di noi 4, che visto che abbiamo mogli e figli dobbiamo pur sfogarci in qualche modo?
    
    Entra Ilenia la ragazza, al primo acchitto non è un gran che, timida (all’apparenza), appena uscita dall’università, non sa nulla del nostro ambiente, si vede che alle nostre domande risponde con frasi preparate, classico colloquio di chi va a fare ciò che non sa fare. Quando va via pensiamo a cosa farle fare (bisognava “per forza” prenderla).
    
    Il mese successivo Ilenia inizia a lavorare con noi, subito la “scarichiamo ad Enzo” e col passare dei giorni notiamo che i due sono affiatati, i due piccioncini stanno sempre assieme. Ilenia è la classica ragazza che ha trovato in Enzo il tipo da sfottere, Enzo invece è il tipo che anche se gliela mettono d’avanti non se la prende. Il tempo passa, Enzo come un cucciolotto le gira intorno, vorrebbe la “briciolina”, ma Ilenia divertita non gliela molla e lui non sa prenderla.
    
    Nel frattempo io vengo sempre più attratto dalla ...
    ... situazione e comincio a fare pensieri su Ilenia, lei mi siede davanti ed ogni volta che alzo la testa dal pc vedo mi soffermo sulla sua bocca, quando andiamo a prendere il caffè, da cavaliere la faccio passare davanti, e vedo quel suo corpo scendere e salire le scale, con la mente mi dico: “ma come fa Enzo a non prendersela, e là, calda che aspetta il biscotto…”.
    
    I due non sono mai da soli, solo una volta riuscii a restare con Ilenia e con la scusa di vedere a che stava il suo lavoro le poggio una mano sulla spalla, lei si volta e non so se apposta o per caso, accarezza la mia mano con la guancia e prendiamo la scossa. Ci mettiamo a ridere, lei apre quella bocca, non bella, ma da me tanto desiderata da immaginarla intorno al mio cazzo duro. A pranzo anzichè a mensa con gli altri andiamo al centro commerciale, in macchina si parla del più e del meno, naturalmente io non faccio allusioni ad Enzo, ma solo a noi due, la mano dal cambio di tanto in tanto si allunga sulla sua gamba, coperta da una gonna lunga, e lei me la sposta facendo la parte indifferente, ma approfittandone per accarezzarmi la mano con dolcezza.
    
    Ci fermiamo al parcheggio, non resisto più, più la vedevo parlare e più vedevo quella lingua leccare la mia cappella, non seguivo nulla di quello che mi diceva, ma non appena si fermò le accarezzai una guancia con la mano e l’avvicinai a me, stavolta mi fece fare, poggiai le mie labbra sulle sue e mi fermai aspettando la sua reazione, ma rimase immobile, pian piano ...
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