1. Guarda la mia signora


    Data: 24/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tuttofare2019, Fonte: Annunci69

    ... Padrone?”
    
    “Certamente. Grazie Sir”, disse imbarazzata.
    
    Arrivai a 90 e mi fermai.
    
    Volevo darle tregua, mi chinai e la penetrai con le dita, prima una, dopo due, poi tre, gliele giravo, man mano che si bagnava aumentavo, lei allargava le gambe e assecondava,
    
    e si spingeva contro per accoglierle, capii che voleva tutta la mano, quindi aumentai, senza pensarci troppo, infilai anche il pollice e le risali dentro.
    
    Lei non riuscì a trattenere un urlo di dolore misto a piacere, dicendomi “Ti prego Padrone fammi male”.
    
    Continuai a girare e rigirare la mia grande mano dentro di lei, sembrava in trance, quando sentii il suo corpo dapprima irrigidirsi, poi essere pervaso da spasmi incontrollati… ed con un altro urlo scaricò il suo violento orgasmo.
    
    Togliere la mano ora risultava difficile, e lentamente cercai anche la sua collaborazione, ma era evidentemente esausta.
    
    Riuscii a far uscire la mano e lei finalmente cadde in ginocchio.
    
    Il suo sguardo dolce, inerme più che mai, che cercava solo un abbraccio. Appoggiò la testa sul mio petto e non riuscii a non abbracciarla.
    
    “Ricominciamo” mi disse abbassando la nuca “sono pronta”. Prese la bacchetta che era per terra e me la porse. Allungò le mani girandomi i palmi e cominciai a percuoterglieli.
    
    Mi girai e con una frusta mi concentrai sulla schiena. Ormai ogni parte del suo corpo era arrossata e gonfia, ma lei non cedeva, continuava nel suo gelo.
    
    Presi una sigaretta e l’accesi… cominciai anche con quella, ...
    ... sui palmi e poi all’interno delle braccia. 10, 20… e lei ogni volta “Grazie Sir”.
    
    Sembrava indistruttibile, il suo corpo perfetto era martoriato a causa mia, non capivo se davvero fosse masochista o cosa, ma sapevo che io non ero un sadico.
    
    Non capivo cosa fosse o cos’altro mi stesse chiedendo di fare. Cominciai a schiaffeggiarla in viso, sempre più forte, ed una lacrima le scese dagli occhi.
    
    Capii, no, non era masochista, mi stava mettendo alla prova. Mi fermai e le dissi “Adesso basta, si fa come dico io”.
    
    “Grazie Sir” mi disse ranicchiandosi tra le mie braccia.
    
    Me lo stava chiedendo con dignità, dall’inizio me lo stava chiedendo con dignità ed orgoglio. Non avrebbe mai pronunciato la sua safeword, ma chiedeva a me,
    
    il Signore a cui aveva dato la sua appartenenza, a cui si sentiva istintivamente attratta, di decidere per lei, di difenderla persino da se stessa.
    
    La presi in braccio, baciandola sulla fronte la appoggiai sul letto, le sfiorai le gambe, che inevitabilmente si aprirono, offrendomi il paradiso.
    
    La mia lingua cominciò a leccarla dappertutto, a penetrarla persino. Tolsi il plug e le mie dita si insinuarono dentro il buco del suo culo perfetto, in un dentro e fuori sempre più veloce.
    
    Il mio membro, duro ed eccitato, cominciò a montarle la figa e lei a gemere sfinita. Il suo viso era in estasi, la sua figa grondava di umori che le bagnavano l’interno cosce.
    
    La girai e la penetrai da dietro, come il cane alpha fa con la sua cagna.
    
    Sentii ...