La Preda
Data: 14/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Lesbo
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... borsetta e dondolando inizialmente insicura sui tacchi, ma poi con maggiore scioltezza, si diresse in bagno. Alberto guardandola di spalle si concesse finalmente un sorriso e si disse: – veramente appetitosa, ma molto problematica. Però penso che ne valga la pena. – Quando ritornò era più sicura, ma evitò di guardarlo negli occhi come aveva fatto fino a quel momento. Si sedette ed accavallò le gambe. – No cara – disse lui, – metti entrambi i piedi a terra ed allarga leggermente le ginocchia, quindi dammi le mutandine. – Ancora una volta lei arrossì violentemente, ma obbedì. Aprì la borsetta e cercando di non farsi notare gli porse le mutande, erano molto fini e sul pube, notò Alberto, un po’ umide. – Bene – disse lui mettendosele in tasca, – ora parleremo come un padrone fa con una schiava. Io farò le domande e le richieste che per te saranno ordini e tu mi risponderai sollecita ed umile, e quando ti appellerai a me lo farai con i nomi di Padrone o Signore. – Il tono era lieve ed amabile, nessuno nei tavoli intorno sapeva cosa stava succedendo tra loro due e neanche lo immaginava, sembrava la discussione di una coppia che aveva deciso di trascorrere un piacevole pomeriggio in compagnia. – Va bene – rispose Anna dopo un attimo d’incertezza. – Non va bene – la riprese lui sussurrando, – devi rispondere sì Signore o sì Padrone. Potrai evitare questi termini solo in presenza di altri, in questo caso mi darai del lei e solo in questo caso lo farò anch’io. – Lei si morse le labbra ...
... e rispose nel modo giusto. – Sì padrone. – – Bene, sei intelligente, questo facilita sempre le cose. Ora mettiti una mano tra le gambe, ma prima sposta la poltroncina in modo che nessuno ti possa vedere. – Aspettò che lo facesse e poi riprese. – Accarezzati lentamente, languidamente. Intanto raccontami i motivi che ti hanno portato qui. Perché vuoi quest’avventura, è così che l’hai chiamata. – Ora lei era davvero a disagio, la sua mano e solo quella si muoveva lievemente tra le gambe, molto in basso, ma Alberto non le faceva pressione perché risalisse più in alto, con voce impersonale iniziò a parlare. – Fin da ragazzina ho sentito il bisogno di essere maltrattata, umiliata, annullata, tutto ciò poi è entrato in relazione con le mie fantasie sessuali, ma non ho mai trovato il coraggio di metterle in pratica. Anzi, con grande sforzo di volontà ho sempre fatto il contrario. Oggi sono una manager. E’ vero, lo sono nell’azienda di mio padre, ma mi creda nonostante sia così giovane l’ho meritato, lui non mi ha mai regalato niente. E’ per questo che sono così dura. In azienda nessuno si sogna di mettermi i bastoni tra le ruote, ma non perché sono la figlia di papà, ma perché in questi due anni ho dimostrato di essere brava. Dopo la laurea sono stata per due anni negli Stati Uniti, per un master ed uno stage. Lì sono andata vicina ad avere un’esperienza di questo tipo, ma poi non ho avuto il coraggio e mi sono tirata indietro. Per me è un’ossessione ed ora ho deciso di averla. Chi ...