La Preda
Data: 14/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Lesbo
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... risaltava il biancore latteo delle cosce. Alberto ammirò anche la biancheria che indossava, era fine e costosa. Lei sapeva di non essere molto bella, ma era consapevole di avere un certo fascino, stile e classe. Non aveva mai provato seriamente a dimagrire, era cosciente di avere un po’ di chili di troppo, ma quelle rotondità avevano diversi estimatori e comunque lei si sentiva agile ed in forma. Inoltre non era una svampitella come molte delle sue colleghe, la sua segretaria per esempio che non aveva altro da pensare che piacere agli uomini. Lei invece era consapevole del suo valore e del fatto che al mondo c’erano cose più importanti. Alberto stava in piedi appoggiato al tavolo e l’osservava, un lieve ed ironico sorriso increspava le sue labbra. La ragazza non era uno schianto, ma quel culo tondo e sodo e quelle cosce bianche e tornite lo fecero rizzare immediatamente, quando poi lei si levò il maglioncino e sganciò il reggiseno l’esplodere di quel biancore ed il dondolio che per qualche istante ne seguì lo conquistarono definitivamente. Era grassottella, ma deliziosa, a lui piaceva anche quel pancino prominente che le dava un’aria giovanile ed indifesa. Lei era rossa in volto e non lo guardava, poi abbassò del tutto gli occhi, allungò le braccia lungo i fianchi e si offrì al suo sguardo. Lui si impose di non far precipitare la situazione. Era il primo incontro e doveva essere lungo, eccitante e piacevole.
Aprì un cassetto e le porse delle ginocchiere e dei calzettoni ...
... di lana privi di pedalini: – indossali – le disse, Anna obbedì. Alberto era molto abile con la corda ed il cuoio, ne aveva di tutti i tipi e di tutte le dimensioni. Iniziò a legare la ragazza. La corda avvolse tutto il busto di Anna raccogliendo le braccia della ragazza e lasciando scoperto solo il seno, che per effetto della compressione delle corde sul resto del corpo svettò più evidente in fuori, lo stesso effetto si ottenne sulle natiche, mentre il lieve rigonfio della pancia rientrò completamente. Un bel pezzo di corda rimase libero e pendente dietro la schiena della ragazza. Alberto l’accarezzò su quel seno grosso, sodo ed al tempo stesso piacevolmente morbido, insieme al culo era la parte migliore della ragazza. Lei si lasciò sfuggire un sospiro ed i capezzoli bruni rizzarono. Alberto li sfiorò con il dorso della mano poi ritornò al suo lavoro. Legò l’estremo di un laccio di pelle morbida intorno all’ascella destra di Anna e l’altro capo sulla gamba del lato opposto proprio sopra al ginocchio, compì operazione analoga sull’ascella di sinistra, ed i lacci si incrociarono all’altezza del seno, lì Alberto agganciò una corta e leggera catenella. Ora la ragazza era proprio costretta a stare in ginocchio. Una lunga striscia di cuoio fu fatta passare dietro la schiena della ragazza, all’altezza dei fianchi e poi alla base delle cosce, i capi della striscia ritornarono dietro la schiena della ragazza. Per finire ancora due stringhe sempre di cuoio furono avvolte intorno alle ...