1. Il culone di E. Parte 2


    Data: 18/11/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: MrX, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo l’esperienza con E. , nei giorni successivi ovviamente non riuscivo a pensare ad altro. Passavo le giornate con l’immagine del suo culone davanti alla mia faccia e di conseguenza mi masturbavo come non mai, anche 4-5 volte al giorno. Lei non si fece più sentire in quei giorni nonostante io le scrivessi. Complice l’eccitazione di quella settimana, una notte mi capitò di fare un sogno erotico con protagonista la mia collega C. . Ovviamente appena sveglio i ricordi del sogno si annebbiarono ma potevo ancora ricordare abbastanza bene cos’era successo. Non visualizzavo più nella mia mente l’immagine nitida di cosa avevamo fatto ma sapevo che era legato a del sesso, soprattutto orale, con lei. È come se avessi fuso l’esperienza appena provata con E. e il desiderio per il culone di C. Mi svegliai con il cazzo di marmo, era venerdì, l’ultimo giorno di lavoro della settimana. Arrivato a lavoro vidi subito C. e in modo incontrollato mi si gonfiò in un secondo il cazzo nei pantaloni. Facendo finta di niente andai alla mia scrivania. La giornata passava abbastanza lenta, nelle pause come al solito scherzavo con C. tentando di spingermi oltre. Era quasi come se volessi raccontarle il mio desiderio, dirle che avrei voluto portarla nel magazzino, tirarle giù i pantaloni e darle una bella leccata per vedere la sua faccia eccitata e desiderosa di godere come non mai. C. aveva un ragazzo da anni ma capivo che comunque un’attrazione per me la provava. In pausa andammo a fumare sul ...
    ... terrazzo, un balcone abbastanza stretto, ci passava una persona. Ci mettevamo sempre uno di fianco all’altro ed io ero tra lei e la porta per rientrare. Come al solito scherzavamo del più e del meno, mi accesi la sigaretta e misi l’accendino in tasca. Quando me lo chiese le feci cenno di prenderselo se voleva ma non avevo fatto i conti con la continua eccitazione che avevo, non appena le dissi di prenderlo, mi si gonfiò il cazzo nei pantaloni e mentre lei mise la mano in tasca sognai che me lo toccasse e notasse quanto era duro ma per fortuna o purtroppo, non lo notò. Quando finimmo la sigaretta, lei mi passò davanti per rientrare, complice il fatto che il terrazzo era bello stretto e complice anche il suo bel culone, inevitabilmente mi sfiorò con il culo il cazzo che era ancora di marmo. Questa volta lo notò perchè di colpo abbassò lo sguardo e guardò indietro verso i miei pantaloni. Aveva un’espressione mista di paura, eccitazione e stupore. È come se avesse voluto tirarmelo fuori con le sue manine e leccarmelo lì in quel momento sul terrazzo ma allo stesso tempo scappare e rientrare di corsa. Ovviamente rientrò in ufficio e io non appena rientrato andai in bagno per segarmi, ero in piedi e stavo immaginando che lei fosse lì a guardarmi mentre mi segavo senza dire una parola. Sborrai un pò più del solito. Avrei voluto che mi cingesse la cappella con la sua manina mentre sborravo in modo da riempirgliela tutta. Aveva delle mani piccolissime e mi eccitavano un sacco, il contrasto tra ...
«12»