1. La coppia amica di mio figlio.


    Data: 01/06/2025, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top

    ... la sua t-shirt, che ha una profonda scollatura, mi fa vedere molto bene il solco dei suoi seni, che, probabilmente, sono nudi sotto la stoffa, perché vedo la prominenza del suo capezzolo premere, quasi a volerla bucare, o, forse, perché costretti all'interno di un reggiseno molto sottile! Ci serve il caffè, ma mio figlio le chiede anche dell'acqua; lei sorride e torna poco dopo, si piega di nuovo e mi sbatte in faccia quelle due splendide tette; mi lancia un sorrisetto da maliarda. La puttanella è convinta che basti sbattermi due tette in faccia per farmelo diventar duro, senza sapere che se glielo sbattessi in bocca, dovrebbe sudare sette camicie prima di poter bere la mia sborra, perché, tra le altre virtù, son dotato di una notevole resistenza, dovuta ad un piccolo difetto genetico, costituito dal fatto di aver la punta del membro poco sensibile, cosa che, se da un lato aumenta molto la mia resistenza, dall'altro sminuisce un po' il mio piacere. Quando lei se n'è andata, mio figlio, mentre sorseggia il caffè, mi chiede una piccola cortesia.
    «Papà, avrei bisogno di un favore. So che questa sera devi accompagnare mamma e zia che vanno, insieme a mia cugina, quattro giorni a Budapest e, poiché tu sei solo, mi rivolgo a te per un favore davvero speciale.»
    E' mia abitudine mettermi a disposizione dei miei figli, in quanto, come pensionato ho tempo libero in abbondanza e, il più delle volte, si tratta di pagare qualche bolletta o ritirare qualcosa per conto loro; quindi ...
    ... resto abbastanza incuriosito da questa sua particolare richiesta. Sorrido e gli confermo la mia disponibilità e lui rimane, ancora per un attimo, a meditare, poi mi espone quale sia la sua esigenza.
    «Ti ricordi che questo inverno, verso la fine di febbraio, sono stato a sciare su in Alto Adige? Lì ho conosciuto due ragazzi che lavoravano entrambi nell'albergo dove alloggiavo. Simone e Marisa si sono sposati circa un mese e mezzo fa, mi avevano anche invitato al loro matrimonio, ma non son potuto andare, così avevo detto loro che avrei avuto piacere ad ospitarli qualche giorno qui a casa mia e, poiché gli avevo parlato delle tante e numerose manifestazioni folkloristiche che ci sono nella nostra regione, li ho invitati a vedere la corsa dei ceri di Gubbio. Purtroppo ieri, il capo mi ha assegnato un tour di una settimana sulla via del Chianti con una comitiva di turisti australiani e non ho trovato nessuno che mi potrebbe sostituire; così, essendo impegnato a lavorare, ho pensato che tu potresti darmi una mano: io li ospito a casa mia e tu me li porti un po' in giro per la nostra regione e poi, il giorno 15, a vedere la corsa dei ceri.»
    Osservo mio figlio e resto un attimo sorpreso perché qualcosa non mi quadra. Cerco di capire quanto possa esser profonda questa sua amicizia.
    «Luca, fammi capir bene: mi hai detto che li ospiti a casa tua? Voglio dire: ma quanto è profonda questa amicizia?»
    Lui probabilmente si aspettava questa domanda e così comincia a dirmi che sono amici ...
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