Una bellissima esperienza – Prima parte
Data: 13/11/2018,
Categorie:
Cuckold
Racconti Erotici,
Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu
... e subito ho visto crescergli un notevole bozzo sulla tuta. Soddisfatta del risultato, ho atteso che lui completasse la riparazione e, quando ho chiesto cosa dovevo, lui mi ha detto che era gratis. Eravamo soli e, quindi, ho deciso di verificare fino a che punto ero ancora in grado di soddisfare un maschio; così l’ho seguito nel suo ufficio ed ho lasciato che lui mi accarezzasse fra le cosce, mentre si masturbava violentemente. È bastato pochissimo per vederlo schizzare sulle mie scarpe e, questo, mi ha letteralmente esaltato. Così sono tornata sui miei passi contenta e soddisfatta, e, a quel punto, ho deciso di chiamare Mario e verificare se ero ancora in grado di eccitare anche lui. Il mio telefono ha suonato diverse volte, poi, ad un tratto, con un messaggio vocale, lui mi ha pregato di non insistere, perché in quel preciso momento non era in grado di rispondere; mi avrebbe richiamato lui, dopo circa una ventina di minuti. Sono rimasta ancora una volta sorpresa: questo maschio mi imponeva la sua volontà; ho aspettato e, devo riconoscere che, quei 20 minuti, mi sono parsi un’eternità. Alla fine, quando ne erano passati 25, lui mi ha richiamato e mi ha invitato a prendere un caffè in un bar, che ho raggiunto rapidamente. Mi sono seduta ad un tavolo ed ho aspettato che lui arrivasse, e questa, per l’ennesima volta, per me è stata una novità, in quanto, di solito, sono gli altri ad aspettare. Ero seduta a cosce larghe e mostravo con orgoglio la mia intimità a due giovani ...
... ragazzi, che strabuzzavano gli occhi nel vedere la mia fica ben esposta. Ad un tratto l’ho visto arrivare, alto, fiero, con un’aria da maledetto, che mi ha provocato un brivido lungo la schiena e, quando ha raggiunto la vagina, si è tramutato in puro piacere. Ho sentito fremere il mio corpo nell’osservare quel maschio forte e con l’aria autoritaria, che si è seduto davanti a me, quasi ignorando le mie grazie ancora esposte e, mentre sorseggiavamo il caffè, ho cercato di capire perché, con lui, non riuscivo ad essere la femmina dominante.
«Oggi sono andata a riparare la gomma bucata e, così, ho anche deciso di pareggiare il conto con te.»
Alle mie parole, dette con tono malizioso e fortemente allusivo, lui ha scosso il capo in senso di diniego e poi la sua voce, dal tono duro ed arrogante, mi ha di nuovo colpito.
«Capirai, che sforzo! Sicuramente quel povero gommista avrà dovuto faticare sette camicie per concentrarsi sul lavoro, con te che ti offrirvi in maniera così esplicita.»
L’ho guardato stupita; pensavo di costringerlo a chiedermi di fare sesso con lui, mentre, al contrario, lui mi stava semplicemente dicendo che mi stavo comportando da puttana. Non che non fosse vero, ma mi sentivo in qualche modo oltraggiata.
«Non capisco cosa ci sia di sbagliato nel mio abbigliamento e nel mio comportamento, dal momento che mi piace molto provocare.»
Lui mi ha fissato negli occhi, ha appoggiato la tazzina al tavolo e, poi, con tono quasi sprezzante, ha ribattuto alla mia ...