1. Una matrigna in pelle


    Data: 12/11/2018, Categorie: Lesbo Incesti Sesso di Gruppo Autore: Daniela1968, Fonte: RaccontiMilu

    ... accanto a lui sul letto Perché mi hai baciata? Perché tu mi piaci molto, come donna. Ma sono la tua matrigna. Si ma papà non ti vuole e io sì. Mi desideri? Si moltissimo. Non dire nulla a papà. Non ti preoccupare non dirò nulla, sarà il nostro piccolo segreto – e gli misi l’indice della mia mano destra sulle sue labbra. Grazie. Senti papà non tornerà stanotte, ti va di dormire con me? Si sarebbe bellissimo, prendo il pigiama. Entrammo nella mia camera da letto e io mi misi davanti al comò, tolsi la collana di perle e un braccialetto e dallo specchio vidi che Marco mi osservava, gli sorrisi. – Daniela, ho voglia di abbracciarti. – E perché non lo fai? Si avvicinò a me e mi abbracciò da dietro. Solo che quello non fu un abbraccio dolce fra mamma o meglio matrigna e figlio, fu molto di più. Quando fu dietro di me, mi abbracciò e con le mani iniziò a massaggiarmi la pancia, mentre la sua testa era appoggiata sulla mia spalla. Notai che mentre lo faceva mi guardava l’incavo dei seni che si vedeva appena dalla mia camicetta bianca. Che fai mi guardi la scollatura? – ridendo. Si. – mentre mi rispose io sbottonai la camicetta mettendo in bella mostra il mio seno sostenuto dal reggiseno nero di nylon. Quella visione fu per lui una vera proprio provocazione, abbandonò la pancia e toccò le mie mammelle. Il suo sguardo era pieno di desiderio sul mio corpo e io gli sorrisi e sussurrai: – Vuoi fare l’amore con me? Quella mia domanda lo stordì e lo mandò in visibilio e mi rispose: – Si. – ...
    ... Mettiti sul letto. Marco abbandonò la presa sul mio corpo e si distese sul letto denudandosi. Io una volta voltatami slacciai il reggiseno, tolsi la gonna e il perizoma, rimanendo così con le autoreggenti e gli stivali. Appoggiai le mie ginocchia sul letto e poi mi posizionai sul pene di Marco accogliendolo nellavagina. Quella prima penetrazione causò un fremito in lui, sorrisi ancora e poi cominciai uno smorzacandela con ritmi lenti e poi veloci. Mentre io mi muovevo sul suo pene, lui era ammaliato dalla mia terza abbondante che ballonzolava ad ogni penetrazione e nei momenti in cui mi fermavo la offrivo alla sua bocca che succhiava avidamente come se fosse un bambino. Continuammo per alcuni minuti fin quando non sentii i fotti di sperma che mi riempivano la vagina e lui che ansimando disse: – Oh, siiiiiiiiii Danielaaaaaaaaaaaaa. Ci baciammo e poi indossammo i vestiti per la notte, io una camicetta da notte blu e lui il suo pigiama. Quella notte fu molto bella perché mi sentii apprezzata come donna. Oggi dovrebbe essere una giornata di festa perché &egrave la vigilia di capodanno, ma non lo &egrave affatto perché devo andare a casa dei miei suoceri. Non li sopporto, come io non sopporto loro e la loro superiorità verso di me, facendomi sentire a disagio. Si &egrave fatto tardi e faccio una doccia veloce, lavo ben bene tutto il mio corpo, le mie mammelle, i miei capelli biondi, la schiena, la pancia per poi indugiare sulla vagina, i fianchi, il sedere e le gambe. Uscita dalla ...
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