1. Un marito complice. La prima gang.


    Data: 10/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pennabianca., Fonte: EroticiRacconti

    Mi chiamo Lucrezia, ho 36 anni e da sei sono sposata con Paolo, che ha due anni più di me. Lui è un bell’uomo, alto, biondo, occhi chiari di un azzurro stupendo, un bel fisico asciutto e muscoloso, le mani sono grandi e forti e, fra le gambe, ha una splendida dotazione, ben oltre la media, che lui usa in maniera davvero stupenda. Io sono mora dai capelli lunghi, occhi scuri, bocca ampia e carnosa, un seno di una quarta misura, il ventre piatto, un bel culo e cosce lunghe e affusolate. Ci siamo conosciuti circa otto anni fa, ad una festa di una amica comune. Io venivo da un periodo molto difficile, perché da un mese mi ero lasciata con il mio fidanzato, per la sua incontrollabile gelosia. Era un ragazzo abbastanza carino, molto ricco e questo gli permetteva di pretendere il totale controllo su di me. Era di una gelosia asfissiante, così, alla fine, l’ho mollato. Ha fatto un sacco di tragedie, mi ha minacciata se non tornavo con lui, ma io, esasperata dalla sua gelosia, ho deciso che era ora di abbandonarlo. Un mese dopo, mi trovo a questa festa di amica che conoscevo da tempo e vi era anche Paolo che, naturalmente, era l’oggetto dell’attrazione di buona parte delle ragazze presenti. Io avevo una voglia di cazzo da far paura. Avevo indossato una mini talmente corta che, al solo sollevare le braccia, metteva in mostra fica e culo. Tacchi alti ed una camicetta bianca, sotto cui era visibile un reggiseno a balconcino che gonfiava ulteriormente la mia quarta misura. Ci siamo dati ...
    ... uno sguardo e, in quel momento, ho deciso che quella sera doveva essere lui a soddisfare il mio prurito vaginale. Ho parlato con lui per tutta la sera, stuzzicando il suo interesse continuamente e, quando mi sono resa conto di aver suscitato il suo desiderio, senza dir nulla, ce ne siamo andati. Giunti nel parcheggio, lui mi ha chiesto solo se doveva portarmi a casa mia o a casa sua. Gli ho risposto che per me era indifferente e, dopo pochi minuti di strada, entravamo nel portone di una palazzina e, saliti in ascensore, siamo entrati in casa sua. Per tutto il tragitto nessuno di noi due ha parlato, ma, appena chiusa il portone dietro di noi, ci siamo avventati l’una contro l’altro, in maniera famelica. Esatto, avevo forte il desiderio di divorare quel maschio, come una mantide religiosa. Quando mi sono inginocchiata davanti a lui e mi sono ritrovata fra le mani e davanti alla bocca quella splendida dotazione, grossa e dura, ho avvertito subito un brivido di piacere percorrermi la schiena e mi sono bagnata all’istante. Scopare con lui, quella sera, è stato qualcosa di veramente stupendo. Mi ha scopato per così tanto tempo, che nemmeno mi sembrava vero. Ha goduto ripetutamente in entrambi i miei buchi. Sembrava non esser mai pago di sentire le mie grida di piacere e, soprattutto, continuava a scoparmi in continuazione, passando dal culo alla fica, alla bocca e poi di nuovo nella fica e poi nel culo. Era una girandola di orgasmi che non finiva mai. Alla fine, sfiniti, ci siamo ...
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