1. Finalmente dopo tanti anni!


    Data: 12/02/2018, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... proseguii al perineo inferiore.Mi rimisi in verticale, con la lingua salii leccando e baciando ogni vertebra della schiena fino ad arrivare al collo. Non riuscivo a controllare l’eccitazione e volevo sfogarmi.Mi sedetti su una sedia, la feci avvicinare a me in modo da avere i suoi capezzoli all’altezza della bocca e con le mani cominciai ad accarezzarle delicatamente l’esterno coscia mentre con la bocca leccavo le tette, mordendo e strapazzando con la lingua i suoi capezzoli turgidi.Lei era già eccitata.Nel passare la mano sull’interno coscia lo trovai già bagnato dei suoi umori e quell’odore caratteristico di femmina in calore mi inebriava. Se fossi stato avventato la avrei fatta distendere in modo da aprirle le gambe e leccarla. Nonostante la tentazione fosse forte, preferivo aspettare per gustare con calma questo piatto speciale che era il suo sesso.Durante i baci continui le introdussi un dito in vagina e subito andai a cercare il clitoride per titillarlo e sentirlo turgido e sensibile tra le sue labbra vaginali.La vagina accolse bene il mio dito che dentro si muoveva senza alcuna resistenza. Ciò mi indicava che aveva scopato più di una volta e forse lo faceva ancora non si sa con chi.Estrassi poi il dito e passai una parte degli umori su un capezzolo mentre il restante lo misi in bocca leccandolo.Il sapore era unico e piacevole.Mi avventai nuovamente sulla vagina ma questa volta con due e poi con tre dita scuotendola tutta.La sua eccitazione si vedeva e gli umori ...
    ... aumentavano a dismisura.Estrassi le dita e infilai due di queste nell’ano. Le dita erano ben bagnate e i suoi umori fungevano da lubrificante. Allargavo e stringevo le mie dita insistentemente spingendole sempre più in fondo.La mia amica cominciava ad ansimare dal piacere ed il suo corpo era ricoperto da perle di sudore che lo rendevano ancora più attraente.Non riuscivo più a trattenermi; il pene cominciava a pulsarmi, la vena si era gonfiata e la cappella aveva raggiunto il massimo della dilatazione.Feci inginocchiare la mia amica e le infilai il pene in bocca. Lei lo accolse prontamente come se fosse un dolce desiderato e subito cominciò a leccarmi la cappella, poi l’asta e nuovamente la cappella, massaggiando con una mano i miei testicoli e tenendo con l’altra il mio sesso.La mia resistenza durò poco e poi le venni in bocca. Data la grande quantità di sperma lei non riuscì a trattenerla lasciando scivolare una parte sul mento e sul seno.Nonostante fossi venuto il mio pene era ancora duro e la voglia era ancora da soddisfare.Lei, con abili colpi di lingua e di mano, seppe risucchiare le ultime gocce di sperma rimaste nel mio sesso lasciandomi stremato.Ero esausto ma volevo continuare. Feci sedere di nuovo la mia amica su una sedia e le baciai un piede dopo averle tolto ciò che restava delle calze, poi la caviglia; leccavo, baciavo ed andavo avanti finché arrivai all’interno coscia trovandomi in presenza di un mare di umori. Era così bagnata che mi sembrava impossibile. Con mia ...