1. La Mia Matrigna


    Data: 05/11/2018, Categorie: Prime Esperienze Maturo Tabù Autore: loris86set, Fonte: xHamster

    ... indossava il reggiseno. Ero pronto per andare a disputare una partita a calcetto, lei mi accompagnava di solito se non aveva altro in programma.
    
    Quando arrivammo al campetto, gli occhi di molte persone sia uomini sia donne erano puntati su di lei. Monica per il dopo partita aveva preparato diverse cose per un picnic. Finita la partita, arrivammo su un bel prato soleggiato stendemmo le coperte e mangiammo dei sandwich, mi stesi sulla coperta accanto a lei e dissi: “ti voglio molto bene”. Lei mi rispose “Ti voglio bene anch'io molto intensamente ”. Mi avvicinai e l’abbracciai. Lei si addormentò e la mia mano sfiorò il suo morbido seno, continuai a toccarla delicatamente, vidi la sua pelle che aveva dei brividi di piacere. La toccai sotto il seno e le strinsi dolcemente il capezzolo ormai diventato duro. Il mio pene pulsava nei pantaloni, lei aveva gli occhi chiusi, ma il suo respiro non era regolare, la sentii fremere. Io ora stavo dietro di lei abbracciato, Monica mi faceva esplorare i suoi seni, pensai che potesse sentire la mia erezione premere dietro la sua schiena. Appena si mosse tirai subito la mano dal suo seno. Lei si mise a sedere e si strofinò gli occhi, dicendomi: “Quando bevo un po’ mi addormento quasi subito, andiamo a fare due passi”. Le presi la mano e c’incamminammo verso il lago. Raggiungemmo una piccola radura e ci sedemmo su una coperta che avevo portato con me. Mi tolsi la camicia e lei vide la mia muscolatura e guardandomi con ammirazione, mi disse: ...
    ... “Hai un bel fisico, sei proprio bello.” La ringraziai e le misi un braccio attorno alle spalle. Si vedevano sul lago delle barche con delle persone, mentre si udiva il suono debole di bambini che giocavano e ridevano. Le chiesi se potevo baciarla e lei non si oppose, “Però uno soltanto” bisbigliò.
    
    La strinsi forte al mio petto e la baciai ardentemente, succhiavo la sua lingua e la sentivo fremere, il bacio andò a lungo trasformandosi in due e poi in un terzo mentre le accarezzavo il seno. La mia mano tremava quando le toccai il capezzolo, un gemito le scappò appena glielo strinsi. Poi lei mi fermò. Ma la sua voce non era convincente ed io la baciai di nuovo e le palpai i suoi turgidi capezzoli. Lei mi dissuase a continuare, mentre guardava la mia patta gonfia. Guardando delle nuvole che si avvicinavano disse: “Penso che sia ora di tornare”. Prendemmo il resto delle cose e mano nella mano andammo verso l’auto. Tornammo a casa e appena entrammo, si strinse a me e mi accarezzò dolcemente facendo scivolare la sua mano verso la patta, poi mi sbottonò i pantaloni e mise la sua mano dentro il boxer, accarezzò il mio cazzo e me lo tirò fuori delicatamente, mi incominciò a masturbare. Appena gemetti, lei strinse le mani sul mio cazzo ed aspettò che il liquido chiaro le riempisse le mani. Se le portò alle labbra e se leccò, l’odore del mio sperma era intenso, lei mi strinse di nuovo il pene e mi abbracciò.
    
    La settimana fu pesante per Monica, in quel periodo portava anche il lavoro a ...
«12...456...18»