Serata di sesso
Data: 31/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: giri, Fonte: Annunci69
Sono ancora scossa dall’orgasmo che ho appena avuto. Il mio respiro è pesante e in questo spazio stretto lo sento nelle orecchie come un eco. Il freddo del gradino su cui sono seduta è in netto contrasto con le tue braccia calde che ancora mi tengono stretta da dietro. Non mi aspettavo questo finale di serata quando sono uscita oggi pomeriggio. A ogni respiro il cuore rallenta. Ogni respiro, un battito. Ogni respiro, una battuta della nostra conversazione di prima.
“Mamma mia Meg quanto sei acida” mi dici
“Senti Seba non mi va proprio di venire a ballare stasera, e poi non credo ci sia stato del feeling con il tuo amico”.
“Ma dagli tempo, non l’hai considerato per niente!”
“E lui non è per niente il mio tipo”
“Per una volta che sto cercando di aiutarti a trovare qualcuno, apprezzalo” ti guardo un secondo.
“Ho voglia di sesso è vero” dico, e ti abbraccio perché so che volevi essere carino ma stasera avrei bisogno di altro. Scansiamo la gente del centro, e mi accorgo che siamo sotto casa tua. Ah già devi recuperare la bici.
“Devo salire un attimo in bagno vieni?”
“Oh ma fai davvero?”
“Acida dai muoviti”
Così saliamo ma per fare prima mi fermo sulle scale, accanto alla porta d’ingresso e aspetto. Ti sento scendere e invece di scavalcarmi ti siedi alle mie spalle.
“Fermati un attimo” e mentre lo dici inizi a toccarmi il collo. Chiudo gli occhi e le tue mani mi passano sul viso. A lungo. Ecco cosa volevo. Che qualcuno mi accarezzasse.
“Quando ...
... siamo soli diventi un altro, è come se mi permettessi di vedere il bene che mi vuoi solo quando non ci sono altri occhi a cercare di capirci.” Già. Capire perché non stiamo insieme, nonostante il bene che ci vogliamo, nonostante la nostra amicizia di oltre 12 anni e le svariate volte in cui siamo stati a letto insieme. Qualcuno potrebbe?
“Ma noi funzioniamo così, ci prendiamo cura l’uno dell’altro perché questo fanno gli amici” e lo dici come solo tu nella tua semplicità disarmante puoi fare.
Luce spenta e ci fermiamo. Entrambi dentro questo momento. Seduti al buio con la mia testa sulle tue gambe e le tue mani a esplorare ancora una volta la mia pelle. Poi dev'essere successo qualcosa nella tua testa, perché il tono delle carezze è cambiato. La mano nei capelli ha iniziato a tirarli e quella sul collo a stringere poi a scendere sotto la maglietta e a pizzicarmi i capezzoli. È cambiato il tuo respiro e completamente piegata alla tua volontà è mutato anche il mio. Perché adesso c’è violenza nei tuoi gesti.
C’è una voglia di stringere e tirare e graffiare. Mi tiri così forte un capezzolo che mi sfugge un gemito acuto ma subito mi tappi la bocca con la mano. Istintivamente la bacio e poi lecco le dita posate sopra. Per farti capire che va tutto bene, che ne voglio ancora. Mi giri la testa e noto una dolcezza in te che raramente fai vedere.
“So cosa vuol dire sentirsi soli, posso fare questo per te ora” e so che lo dici perché adesso sei fidanzato altrimenti saresti già ...