1. Attese


    Data: 27/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: nuoviracconti, Fonte: RaccontiMilu

    Resti nel buio, immobile. Stai aspettando da tanto tempo ormai, ma non sapresti dire quanto. Sei bendata, la luce nella stanza è spenta e sebbene le corde che ti legano polsi e caviglie agli angoli del letto siano lente, in un momento di piccolo panico le hai tirate fin troppo, e ora ti dolgono. Fortunatamente è bastato tornare a concentrarti sul tuo respiro, farlo tornare ritmico e lento per rilassarti e smettere di farti del male. Senti il petto alzarsi e abbassarsi ad ogni respiro, provi a contare i secondi per capire quanto tempo passa. Ti è stato detto di restare così, immobile, ma non per quanto tempo. Quanto sarà passato?
    
    Appena dieci minuti. Entro nella stanza, lasciando che una striscia di luce ti attraversi il corpo. Non la vedi, anche senza il buio completo la benda ti impedisce di cogliere alcunché. Percepisci i miei movimenti dal rumore, senti come giro intorno al letto per sedermi di fianco a te. La mia mano di passa sul viso, accarezzandoti dolcemente, scendendo poi sul tuo collo e passando sul tessuto, lungo tutti i vestiti. Ti ho fatto indossare un vecchio paio di pantaloncini da ginnastica che non usi più e una semplice canottiera di cotone bianco. La tensione dell’attesa ha avuto il suo effetto, alla prima carezza il tuo corpo comincia a tremare, quasi discostandosi per il piacere, indurendo i capezzoli che spuntano attraverso le pieghe della maglietta. La afferro per tenerla, facendola sfregare sul seno regalandoti un’eccitante sensazione, al limite ...
    ... del fastidio.
    
    La mano vicino alla mia gamba, ancora intrappolata dalla corda, si tende appena per cercarmi. Mi sfiori il ginocchio, cercando di avvicinarti e avere un contatto. Non parli, aspetti sia io a dirti se e come farlo.
    
    «Ti sei annoiata, qui da sola? Pensi ci abbia messo molto?»
    
    Vorresti dirmi di sì, che mi hai odiato per averti fatta aspettare al buio da sola, per non averti presa con la forza da subito. Ma senti le mie dita sul tuo viso, accarezzarti le labbra dolcemente e istintivamente apri la bocca per lascarle entrare. Fai solo un lieve cenno con la testa, dici di no, e tiri fuori la lingua coperta di saliva per sporcarmi le dia, succhiandole e riavvolgendo la lingua intorno. Le passo sulle tue labbra, sporcandoti a tua volta e guardandoti mentre la raccogli, giocandoci e succhiandola in bocca. Mi chino su di te, infilandoti due dita fino in fondo alla gola per soffocarti. Non ti ribelli, tossisci senza reagire finchè non le tolgo, prendendoti la lingua e sfiorandola per farti capire di tenerla fuori. Ubbidisci, capendo cosa voglio da quei pochi gesti. Sorridi contenta mente mi avvicino alla tua bocca, sentendo il suono di uno sputo e la mia saliva riempirti la lingua. Ci giochi prima di inghiottirla, istintivamente chiudi le gambe per evitare che il bagnato ti coli dai pantaloncini, non avendoti fatto indossare le mutandine.
    
    Sei legata, non puoi. Ti arrendi, sentendo piccole gocce scivolarti nel sedere sul tuo buchetto. Il contatto sparisce quando mi ...
«1234...»