Un cazzo pantagruelico
Data: 25/10/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: anita69, Fonte: Annunci69
In queste giornate di Pandemia, dove hai poche occasioni di fare cose divertenti e passi il tuo tempo libero sul divano a guardare la TV, mi vengono in menti episodi piacevoli della mia vita passata.
L’altra sera, sdraiata con Gius sul divano, provavo a ricordare quale fosse stato il cazzo più grosso, più invadente che avessi provato
Nella mia vita sessuale ho avuto l’occasione di vedere e anche assaggiare molti “uccelli” di uomini giovani e meno giovani.
Molti di dimensione considerevole ad iniziare da quello del mio compagno Gius, massiccio e tappante.
Ma l’uccellone da record l’ho conosciuto prima di Gius, anche se durante la nostra convivenza ho avuto occasione di qualche replica assieme a lui.
Fabio, questo il nome, era un bel ragazzone moro, alto, robusto, giovane all’epoca, che faceva l’imbianchino con occasioni di conoscenza di spose e madri di famiglia, durante il suo lavoro.
Lo conoscevo perché amico di mie amiche, tutte passate sotto le sue nodose mani e non solo.
Amiche che esaltavano tutte le dimensioni sovraumane del suo coso, un tappo enorme unito alla sua abilità nel maneggiarlo e quindi del suo successo in amore.
Quelle malelingue di amiche parlavano di lui come un “puttano” perché se durante il suo lavoro casalingo, trovava, una attempata padrona di casa vogliosa, si faceva fare dei regali o addirittura pagare, per le sue prestazioni extra.
Incuriosita da questi racconti decisi che sarei riuscita a provare la grande mazza, ...
... riuscendo a concupirlo e a sedurlo.
Avevo allora circa 35 anni e quando mi mettevo in tiro, facevo la mia “porca figura”.
Fattomi dire dalle amiche in quale casa lavorava, mi piazzai al bar più vicino all’ora in cui gli operai si fermano per mangiare e dopo un paio di volte, lo incontrai “per caso”.
Saluti, bacio, un panino assieme, facile per me fare la stupidella e strappare un appuntamento per una cena il sabato sera successivo.
Fu una cena simpatica, con ambedue visibilmente interessati solo al dopo, per lui l’ennesima conquista di una bella signora, per me la curiosità di questo uccellone da provare.
Devo dire che le attese non furono deluse, appena entrata nella sua casa da scapolo, una garconniere invero molto professionale, ci siamo fiondati su lettone enorme e abbiamo dato sfogo alla nostra comune curiosità: la sua di vedere le mie nudità, la mia di vedere e toccare il suo decantato cazzo.
Il suo uccellone, immediatamente ritto alle mie prime carezze, superava ogni più rosea aspettativa: mai visto un cazzo simile.
Un palo della luce, incredibilmente massiccio alla base, manteneva la sua grossezza per 23 cm (in una occasione l’ho misurato)
Ho avuto difficoltà a metterlo in bocca, le mie labbra faticavano a coprirlo, per lavorarlo al meglio.
Dovetti ripiegare sull'uso prevalente della lingua, a leccarlo come un cono gelato per non slogarmi la mascella.
Pensai allora che non ce la avrei mai fatta a fare entrare quel coso nella mia fichetta, che ...