1. Come ho fatto diventare mia moglie una puttana.


    Data: 07/02/2024, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: zolder, Fonte: RaccontiErotici.top

    ... scopo. 
    In parole povere, volevo venisse corteggiata, questo per la mente, per soddisfare la propria autostima, e , dopo accurata selezione, palpeggiata, strapazzata, chiavata, inculata e quant’altro per la soddisfazione corporale. 
    Furono presi in contropiede e furono loro che avrebbero dovuto essere esortati a chiudere la bocca per evitare che mosche vi alloggiassero. 
    Passata la sorpresa si affannarono a candidarsi vantando grande esperienza sia nel corteggiamento che nell'esercizio dell’amplesso. 
    A questo punto chiesi sottovoce ad Erica se se la sentiva di affrontare le belve. 
    Alla sua risposta affermativa dichiarai che me ne andavo a prendere un drink lasciandola alle prese con un branco di uomini arrapati.                  
    Mi sedetti su uno sgabello in una posizione da cui avevo una completa visuale di quanto accadeva al divano di Erica. 
    Vedevo che tutti si affannavano intorno a lei facendo domande che immaginai riguardassero le sue preferenze e cercando un contatto fisico. 
    Ad un certo punto vidi cazzi uscire dai pantaloni dei più vicini, alcuni già in tiro, altri un po' ‘barzotti' ed Erica che li prendeva in mano per un po' ognuno masturbandoli, in parole povere faceva un inizio di sega ad ognuno senza soffermarsi su nessuno. 
    A questo punto fu un generale alza bandiera. 
    Erica allora si alzo dal divano, sposto di lato le spalline del vestito che scivolo a terra rimanendo completamente nuda davanti a tutti. 
    Si alzarono urla di approvazione da parte di ...
    ... tutti, non solo del gruppo che ormai si era infoltito davanti a lei, ma anche da molti dei presenti che ormai si erano concentrati sullo spettacolo, qualcuno inizio a battere le mani. 
    Lei si mise al centro del gruppo che avevano già gli uccelli sull'attenti fuori dai pantaloni e prese a segare un po' per uno tutti gli uomini arrapati. 
    Questi, da parte loro, iniziarono a palpare Erica su tutto il suo corpo. 
    Chi le strizzava le tette, chi gliele succhiava cercando di ingoiarne più che poteva, operazione difficile viste le dimensioni, chi le palpava il culo, chi la ‘schiappeggiava' dando neanche tanto leggere sberle alle sue chiappe sode, chi le metteva le mani in mezzo alle gambe cercando di introdurre le proprie dita nella figa. 
    Allora Erica, abbassandosi all'altezza dei cazzi, comincio a succhiare alternativamente tutti gli uccelli che si alzavano intorno a lei, continuando a segare con entrambe le mani i cazzi dei più vicini. 
    Non si trattava di veri pompini, se avesse dovuto portare all'orgasmo tutti quelli che la circondavano, ci sarebbe voluta la notte intera. 
    Solo sei o sette pompate ognuno prima di passare al successivo. 
    Alcuni le spingevano la testa contro il proprio ventre obbligando Erica ad ingoiargli il cazzo fino alle palle. 
    In questo caso Erica lo teneva in gola per qualche secondo poi spingeva via lo stupratore, non senza che una grande quantità di saliva le colasse dalla bocca. 
    Ma questa era utile per lubrificare i cazzi successivi. 
    Qualcuno, ...
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