Come ho fatto diventare mia moglie una puttana.
Data: 07/02/2024,
Categorie:
Cuckold
Tue Racconti
Autore: zolder, Fonte: RaccontiErotici.top
... “Va be’. Grazie per la generosità.
La prossima volta ci staro attenta.”
Successivamente scrivemmo un contratto a cui allegammo il listino prezzi e lo sottoscrivemmo entrambi.
Tra me e me fui estremamente soddisfatto del risultato raggiunto.
Mi consideravo il Pigmalione di Erica nella sua istruzione per raggiungere il top della categoria.
Aveva superato il primo livello.
Passava da: ‘ASPIRANTE PUTTANA' ad ‘APPRENDISTA PUTTANA'.
Cap. 4 Primi passi nella prostituzione.
La settimana successiva, sempre di sabato, ritornammo al club.
La prima cosa da decidere era l’abbigliamento.
Avevamo riservato un armadio per i soli abiti trasgressivi e l’avevamo chiamato ‘L’armadio della puttana'.
Per la ‘Presentazione’ avevamo scelto un abito lungo, con profondi spacchi laterali e scollature abissali.
Per il ‘Debutto’ pensammo fosse opportuno un cambiamento di 180 gradi.
Quindi componemmo un miniabito in due pezzi.
La parte superiore era costituita da un top di dimensioni minime, con un'ampia scollatura, annodato sotto il seno, con un nodo semplice che avrebbe potuto sciogliersi senza bisogno di interventi manuali.
La parte inferiore da una minigonna con la vita all’altezza del pube che avrebbe potuto indossare anche in pubblico, ma con profonde spaccature ...
... laterali.
Il tutto rigorosamente senza mutandine.
Le gambe fasciate da autoreggenti d’ordinanza in rete.
Ai piedi scarpe con tacco a spillo di 10 centimetri.
Se la volta precedente la superficie coperta del corpo di Erica era abbondantemente sopra il 70 percento, salvo quanto potesse scoprirsi in seguito a movimenti neanche particolarmente esagerati grazie agli ampi spacchi ed a profonde scollature, questa volta la superficie coperta era forse attorno al 30 percento.
Facemmo il nostro ingresso verso mezzanotte, quando il club era già molto affollato.
I singoli tendevano a venire presto per non perdersi nessuna occasione. Le coppie ad ore più avanzate per non trovarsi isolate in mezzo al nulla.
Noi, con un pizzico di presunzione, avevamo tardato al massimo, neanche fossimo le star della serata, sapendo che saremmo stati attesi con trepidazione da un buon numero delle persone che avevano partecipato alla serata precedente e, probabilmente, da nuovi ammiratori attirati dal passa parola.
Già all’ingresso il concierge ci aveva accolto con un gran sorriso, non con l’indifferenza della prima volta, subito seguito dal direttore del club che ci dette un caldo benvenuto.
Ci fu subito uno sgranare d’occhi da parte di tutti i presenti.
Attraversammo la sala, Erica, ancheggiando vistosamente a causa dell’altezza dei tacchi, ma pure intenzionalmente per attirare la massima attenzione su di sé.
Io la tenevo al braccio, anche per sostenerla onde evitare rovinose quanto ...