1. Labirinto


    Data: 10/02/2018, Categorie: Trans Autore: paolo2011, Fonte: Annunci69

    ... mi dà, lo cerco tra la gente ma raramente lo trovo. Alcuni ragazzi che mi fottono lo fanno solo con me bendato perché sono una tale puttana che non vogliono che li riconosca in pubblico, magari nelle vie del centro a Milano.
    
    Devo confessarvi che il mio padrone mi ha prostituito, lo fa con delicatezza e non davanti a me, ma quando vedo la fila di bastardi che mi vuole scopare capisco che Paolo si sta divertendo, che vuole degradarmi e umiliarmi, non chiede molti soldi, solo una mancia per il disturbo, un regalino ogni tanto. La maggior parte dei ragazzi usa il mio corpo solo per masturbarsi e pensa a me come nient'altro che una sporca puttana, un frocio che prende sborra da chiunque in hotel, saune, locali porno, spiagge, parchi, vicoli, parcheggi, auto, o in qualsiasi altro posto gli uomini mi usino. Gli uomini che mi scaricano lo sperma nel culo e molti altri che mi scopano non si preoccupano nemmeno di parlarmi, talvolta mi insultano e mi chiamano puttana, zoccola, cagna. A loro basta pompare e scaricare.
    
    La notte di Halloween ero particolarmente su di giri, anfibi e calzettoni a righe orizzontali bianchi e azzurri, gonnellina di pelle nera e una felpa viola col cappuccio, parrucca rosa e maschera nera su tutto il viso. Mi sono appoggiata allo stipite di una cabina, il ginocchio alzato e il piede appoggiato alla parete…
    
    È passato un ragazzo, appena trent’anni, ben messo, con una maglietta attillata sugli addominali scolpiti, il solito tipo da palestra; sulla ...
    ... maglietta nera una scritta in inglese, io non lo capisco molto ma diceva “I fuck faggots”. Mi sembra volesse dire che scopa le troie come me! Mi ha afferrato per un braccio e mi ha spinto in un piccolo ripostiglio, un bugigattolo angusto che serve per succhiare i cazzi che escono dai buchi delle pareti, un glory hole. Prima di entrare, mi sono leggermente voltato e ho incrociato lo sguardo di Paolo, solo un istante e la porta si è chiusa nella penombra della cabina.
    
    Non c’era molto da dire, conosco il mio ruolo e quindi sono caduta in ginocchio e ho aperto delicatamente la cerniera dei jeans del palestrato: “Perra, chupapollas, puta de mierda, ti rompo el culo…”. Ho sempre adorato i latini, sudamericani di solito, calienti e ben dotati, con una disprezzo naturale per noi femminucce, dei veri machos.
    
    Ha infilato lentamente il suo cazzo barzotto tra le mie labbra, nel buco della maschera che corrisponde alla mia bocca, ha spinto un poco e la cappella ha sfiorato il fondo della mia gola, allora ho afferrato le sue cosce scolpite e l’ho tirato verso di me, di colpo: Il cazzo è sprofondato in gola facendomi quasi vomitare: “Bravo, chica mala …sigue…”. Ho continuato come mi ha detto pompando il cazzo che si faceva via via più grosso e più spesso. Avevo in mano la mia bottiglietta di popper e ho preso un forte respiro da entrambe le narici. Senza fatica ho ingoiato tutto il palo di carne, fino in fondo, fino a quando non ho sentito che il pavimento e le pareti della cabina giravano ...