Sara – Giornalista di Guerra – Capitolo 3
Data: 18/10/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Mr Em, Fonte: RaccontiMilu
Un nuovo brivido colpì Sara. Conosceva quella donna, conosceva quel militare, conosceva il Maggiore donna Smith del battaglione alleato.
Quella donna le aveva anche erogato un corso di sicurezza qualche mese prima, ma soprattutto di quella donna e della sua squadra non si avevano più notizie da almeno due settimane. L’angoscia e la paura prevalsero nel viso di Sara, mentre cercò di accarezzare il volto della donna che – quasi per pudore – abbassò di nuovo lo sguardo, non mantenendo il contatto coi suo occhi.
Di quella donna così solare, battagliera ed energica non era rimasto che un cencio di donna imbavagliato ed incatenato, mosso solo da stimoli esterni piantati nei suoi orifizi.
Sara provò con le mani a togliere il bavaglio alla donna anche se non fu impresa semplice; dovette passarle davanti, mostrandole completamente il sedere ed avvicinandosi a lei nel tentativo di prendere il bavaglio. Più volte nella manovra il viso della donna colpì i glutei e l’arnese piantato in Sara, lasciando in Sara ambigue sensazioni.
Dopo diversi tentativi e tanta fatica, Sara riuscì finalmente ad abbassare il bavaglio della donna che scese sul collo. “Pompino acqua, per piacere pompino acqua sete”. Frasi sconnesse uscirono dalla bocca della donna.
Quegli occhi così marroni in quell’aspetto così mediterraneo che avevano fatto crollare diversi uomini al solo sguardo per cotanta bellezza, avevano perso ogni forma di lucentezza e guardavano Sara con forma inespressiva.
Sara ...
... cercava di interpretare la richiesta della donna che continuava ad ansimare; avendola vista sempre in divisa e giubbino antiproiettili, non si era mai accorta di quanto fosse prosperoso e grosso il suo seno. I capezzoli sembravano spuntoni pronti ad esplodere in mezzo a grosse areole marroni.
Si girò cercando una fonte di acqua, non capendo cosa c’entrasse un pompino, ma probabilmente aveva frainteso dato lo stato della donna. Nessun lavandino, nessuna pompa d’acqua, nessuna bottiglia sembravano essere presenti nelle vicinanze. Sara era girata di spalle ed era così concentrata che sobbalzò quando nell’oscurità sentì pronunciare il suo nome. Mancò poco che finisse per terra con il cuore che pompava a tremila. Una luce si accese, rendendo l’ambiente meno spettrale. Visualizzò una donna affianco all’ingresso che passo passo si avvicinò a lei con fare rilassato e sorridente.
“Ciao Sara, finalmente ti sei svegliata. Benvenuta nella tua nuova casa. Vedo che avete già fatto le presentazioni”. La donna aveva il suo stesso accento e tratti molto simili a lei. Aveva profondi occhi azzurri e lunghissimi capelli rossi raccolti in una treccia che portava alle spalle. Una maglietta nera abbondantemente scollata metteva in mostra quelli che dovevano essere due bei seni, abbinata ad un pantalone cachi strappato, che mostrava parti di nudità, con le tasche ed alcuni oggetti attaccati. Le sembrava poco alta di lei; nel complesso una donna che non sarebbe passata inosservata. In un altro ...