1. Trekking con guida cafona e scontrosa.


    Data: 14/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Curiosissimoboy, Fonte: Annunci69

    ... prendiamo in giro dicendogli di coprirsi, ma lui niente: continua a suonare riscaldandosi con quelle poche fiamme.
    
    Non era un bel ragazzo, ma certamente aveva un fisico invidiabile e, mentre lo osservavo, il mio sguardo cade sui suoi capezzoli: erano turgidi, piccoli e, a seconda dei movimenti che faceva, sembrava volessero strappare la maglietta che pur non era per niente aderente. Non riuscivo a distogliere lo sguardo se non per qualche secondo, ritornando poi a gustare quello spettacolo. Cambiavo spesso postura e posizione perché i miei amici e la mia ragazza non si accorgessero di nulla. Mi sentivo eccitatissimo, volevo leccarglieli lì, davanti a tutti, la forza attrattiva di quel cafone erudito era troppa!
    
    Arrivati alle 22:00 ci consiglia di andare a dormire perché l’indomani avremmo faticato. Entrati in tenda e sistematici, ero ancora eccitato e, baciando la mia ragazza, ho cominciato a strusciarmi. Lei però rifiutava sia per la stanchezza fisica sia per la situazione che non le garbava, esprimendo il suo disappunto ad alta voce.
    
    Incazzato all’ennesima potenza esco dalla tenda: Francesco era ancora lì che sistemava tutto prima di spegnere il fuoco e, incrociati gli sguardi, mi sorride alzando le spalle: aveva sentito tutto. Allontanatomi un po’ lo tengo sotto visuale e comincio a masturbarbi, immaginando di leccargli quei capezzolini e poi tutto il petto…scendendo piano piano verso il suo membro. Pensavo tutto ciò e intanto lo osservavo mentre con i bicipiti ...
    ... in tensione spostava legna e pesi vari. In men che non si dica ho schizzato emettendo un profondo sospiro. Subito ho sentito la sua risatina ironica accompagnata da una melodia fischiettata e, senza cercare di incrociare lo sguardo con lui, sono rientrato in tenda.
    
    L’indomani alle 6:00 ero già in piedi per avere il tempo di farmi una frugale doccia con l’acqua fredda in quella specie di rifugio accanto. Eccolo lì, Francesco, che mi aveva preceduto. Fiero, altero a petto nudo mentre si asciugava. Non riuscivo a dire alcunché. Ecco arrivare il suo «Buongiorno». «Buongiorno a te» rispondo sottovoce. Con la coda dell’occhio noto che ha il volto verso di me, nonostante non fossi più di fronte a lui. Mentre mi spoglio ecco che prontamente mi domanda con quell’accento pesante e fermo «Cosa mi guardavi ieri sera?». Mi giro verso di lui e lo trovo ad accarezzarsi i capezzoli con dito medio sinistro. Mi guardava fisso, virile ed ammaliante. In automatico sono andato verso di lui che, con la mano destra, mi prende dai capelli e mette la mia bocca sul suo petto gonfio.
    
    Ingordamente ho cominciato a leccare tutto fregandomene dei peli che mi entravano in bocca. E mentre scavavo con la lingua in quella foresta ecco che mi dice con tono perentorio «Ti aspetta un’abbondante colazione». Annuisco e continuo a girare la lingua attorno a quelle mini rosee sculture. Sento la punta del suo arnese spingere contro il mio addome e contemporaneamente la sua mano che mi spinge in basso. Sembrava il ...