1. Ritorno in Trinacria


    Data: 09/10/2018, Categorie: Etero Incesti Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu

    ... instillarmi una vera e propria frenesia: volevo toccare, assaggiare, possedere ogni centimetro quadrato di quel corpo, ogni impalpabile atomo di quell’anima. Cercai avidamente le labbra di Naty, leccandole, succhiandole, mordicchiandole, godendo nel sentirla accelerare il respiro e prorompere di tanto in tanto in piccoli mugolii affannosi. Le sue labbra si staccano dalle mie, e iniziano a percorrere il mio petto nudo, scendendo verso i miei fianchi con una lentezza esasperante ed estasiante allo stesso tempo. Mentre mi slaccia i pantaloni, ci guardiamo negli occhi; gli occhi di Naty brillano nella semioscurità, come quelli di un gatto, e in effetti il piglio con cui si avventa sul mio cazzo che, una volta liberato dalla costrizione degli indumenti, svetta prepotentemente eretto, ha un impeto ferino. La bocca di Naty è meravigliosamente calda, la sua lingua meravigliosamente avvolgente e mi sento sprofondare in vortici di piacere infinito. Lei impugna il mio cazzo alla base, e lecca la cappella, instancabile, insaziabile, riversandovi una saliva densa e collosa, intrisa degli umori che mi colano dal glande. “Dove hai imparato a fare pompe del genere? Mi stai facendo morire!” esclamo, vicino al culmine dell’estasi. “Sei proprio sicuro di volerlo sapere?” risponde lei, gli occhi accesi di una malizia quasi ultraterrena, prima di sommergermi nuovamente il cazzo con fiotti di saliva per tutta la sua lunghezza. Le parole di Naty mi fomentano e mi rendono geloso allo stesso ...
    ... tempo, così le poggio le mani sulla nuca e le spingo la testa verso il mio cazzo, che pulsa più che mai, dettando il ritmo del pompino. Naty mi ingoia senza problemi, con una voluttà che mi fa mugolare, e anzi allungando la lingua a leccarmi le palle ogni volta che le arrivo in fondo alla gola. Nel giro di pochissimi minuti sento il cazzo ribollire come un vulcano pronto ad eruttare, i miei mugolii diventano più rapidi e più intensi, e riesco a mormorare “vengo!” qualche istante prima di fiottare quattro o cinque schizzi di sperma, che finiscono sul viso, sul collo, sulle labbra e nella bocca semiaperta di Naty, che trattiene il fiato come chi faccia un tuffo nell’acqua fredda, prima di sorridere, risalendo col viso sul mio torace, e darmi un lungo bacio appassionato.
    
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    La lingua di Naty dà lunghe pennellate sulla mia, e sento in bocca il sapore del mio stesso sperma. Non è una sensazione esattamente piacevole, e per esternare il mio disappunto, una mano corre a strizzare uno dei suoi capezzoli, sempre più turgidi, mentre l’altra lascia andare un deciso scapaccione sul suo sedere ben tornito. “Che c’è?”, esclama Naty, il solito sorriso disegnato in volto, i capelli scarmigliati, mentre si accarezza seducente i fianchi e il seno, stropicciandosi il vestito, e sollevandolo quel tanto che basta a farmi intravedere la peluria tra le cosce. “Mi hai appena fatto leccare la mia sborra!” esclamo, piccato. “Direi che siamo pari, no?” ...
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