1. Luca e Monica – Olbia – Una storia di amore e di corna


    Data: 16/01/2018, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Sesso di Gruppo Autore: ZioPaolo, Fonte: RaccontiMilu

    ... sentivo dire.
    
    Monica era perduta dietro il cazzo animalesco di Marco, ne era succube, lo anelava in ogni momento; quella autentica bestia le era entrata nel cervello e lo voleva ogni giorno di più.
    
    Marco era il padrone di casa mia, veniva e cominciava subito a toccare Monica, spudoratamente, palesemente, tirava fuori il cazzo e glielo metteva in mano o in bocca davanti a me, la obbligava a smettere di mangiare per farsi succhiare la cappella; lei era sempre ubbidiente, sempre pronta a ricevere quel gigante in qualche buco.
    
    Quando Marco decideva di passare la notte a casa mia, loro dormivano nel mio letto ed io venivo mandato nella stanza degli ospiti; a volte mi veniva concesso di assistere alla monta ed erano momenti paradisiaci: vedere Monica trapanata dal un tale arnese generava in me sconquassi emozionali dai quali non mi sono più ripreso, mi menavo il cazzo in seghe devastanti, incitavo Marco a sbatterla con maggior forza e mi menavo il cazzo a velocità supersonica.
    
    E poi certi momenti di assoluta delizia, quando dopo aver sborrato Marco mi ordinava di pulire tutto, con la lingua, leccavo la fica di Monica ed anche il suo Bestione, con grande entusiasmo e devozione.
    
    “Bravo cornutone, non pensavo che saresti diventato così bravo a pulire la sborra!” mi diceva Monica irridendomi. Avrei voluto giocare molto di più col il cazzo di Marco, ma non mi è stato mai permesso.
    
    Quando uscivamo insieme cercavamo di salvare le apparenze, almeno finchè restavamo in ...
    ... Olbia, quando invece ci allontanavamo, allora il gioco cuckold veniva fatto anche in pubblico, nei ristoranti o nei bar, dove Marco diceva chiaramente ai camerieri e a voce alta che io ero il cornuto e lui il fidanzato di Monica; e se la limonava davanti a tutti sbeffeggiandomi davanti a tutti:
    
    “Guarda come si tratta una donna, povero coglione. Ma cosa vuoi sapere tu che hai un cazzetto ridicolo e ti sai fare solo delle seghe!” . Mi sentivo morire quando mi umiliavano in questo modo, ma gli sguardi di pena della gente mi illibidinivano al punto che qualche volta ho sborrato nei pantaloni senza nemmeno toccarmi.
    
    E quando andavano via da soli, per vari giorni; magari non mi chiamavano per due o tre giorni ed io mi maceravo nella disperazione. Poi mi chiamavano e mi facevano sentire il rumore delle loro chiavate, mi mandavano foto che si facevano negli hotels ed io mi masturbavo fino all’ esaurimento. Avevo smesso di scopare Monica, in due anni l’ avrò scopata al massime dieci volte, ma non mi importava, la volevo vedere godere tra le braccia di Marco e mi bastava.
    
    E godeva, oh come godeva, la sua naturale sensualità è letteralmente esplosa con Marco, è stato un crescendo continuo, la sua sensibilità si è acuita al punto che ad ogni monta arrivava ad un numero incredibile di orgasmi! Come quella volta che Marco ha organizzato a casa sua una gang-bang con due suoi colleghi di passaggio e mi ha permesso di assistere: Mai ho visto Monica stralunata come quel giorno, è stata ...
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