1. Ho tradito per continuare ad amare


    Data: 02/10/2018, Categorie: Etero Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... L’ambiente si riempi di un nuovo profumo, era quello dell’unguento Capii quale sarebbe stato il proseguo. Ma non mi opposi. Era come se sentissi il bisogno di dare tutto di me. Difficile da credere, ma una perversa eccitazione si era impossessata di me. Volevo anche quello. Mi sentivo pronta, aperta. Il suo “spalmare” mi aveva persino fatto rilassare. Si appoggiò su me e con sorpresa me lo mise in figa Mi sussurrò in un orecchio: è per prepararti. Infatti alla sua entrata ebbi un fremito di piacere. Si mosse un po’ avanti ed indietro. Sperai avesse cambiato idea e che volesse fare in modo tradizionale. Ero ancora in grado di connettere. Non mi offendeva volesse il mio culo. il nostro era vero sesso con pochi limiti e farmi il culo non era un limite. Mi chiese come ti senti ? Risposi bene. Lui di rimando: sentirai un po’ di dolore. Resisti, Ti piacerà. Lo sentii estrarre il pene dalla vagina e poggiarsi sull’ano. Disse: adesso. Spinse. Spinse lentamente, ma con forza. Sentii la cappella forzare l’ingresso; spingere contro l’ano che non voleva farla passare ed infine lo sentii penetrare. Non potei resistere al dolore, anche se mentalmente mi ero preparata. Ho cacciato un urlo. Altro che unguento o preparazione mentale. Era dolore vero, acuto e lancinante. Mi direte che forse è stato per il glande troppo grosso, Non lo so perché , ma non riuscii a trattenere il mio dolore. E non potei esimermi dal dirgli :basta, ho male, toglilo, ma lui non mi lasciava. Diceva nel mio orecchio: ...
    ... resisti, passa. Voglio incontrare qualcuna che mi dica che non ha sentito dolore quando ha fatto sesso anale la prima volta, con cosa l’ha fatto? Con un mignolino? Effettivamente, con il senno del poi, se passa il glande il resto si può sopportare. Sentii che spinse ed anche il resto dell’uccello doveva essere entrato. Fu doloroso, ma meno dell’entrata del glande. In compenso sentii quella sensazione dolorosa, e non, arrivarmi al cervello. Parlava nel mio orecchio: il tuo culo è mio; te l’ho aperto per bene. Lo sognavo guardandolo quando in azienda ti aggiravi tra le scrivanie. Mentre parlava cominciò ad andare dentro e fuori. Che dolore ogni qualvolta affondava. Avevo messo la bocca nel materasso per non gridare ed evitare che eventuali vicini sentissero. Lo sentivo scorrere avanti ed indietro nel culo. Non so quanto durò, ma mi accorsi che con il passar del tempo il dolore si affievoliva ed i suoi movimenti davano meno fastidio. Mi chiese: senti ancora male? Dissi, la bocca soffocata nel materasso : meno. Posso continuare? Accennai un si Riprese a darmi grandi spinte Lo sentivo aggressivo dentro il culo. Colpi rimati e potenti. Quei colpi mi stavano trapanando , non mi facevano godere ,ma mi davano strane sensazioni al cervello. Stavo diventando una pervertita? Mi piaceva essere posseduta così, con forza, nel culo? Adolfo aveva sfondato in tutti i sensi una barriera. Il mio culo non era più vergine e la verginità non me l’aveva tolta mio marito, ma il mio amante. Continuava ...
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