1. Vita da cornuto 9 - Gli dei sono invidiosi … e gli umani resilienti


    Data: 30/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: P1945, Fonte: EroticiRacconti

    ... amorevole verso di me. Qualche piccola scaramuccia ed abbiamo intrapreso una vita di libertà e licenziosità condivisa con grande complicità e amore. Ora è diverso; mi sta solo rifilando una terribile umiliazione, dietro la quale intravvedo forse anche perfidia.
    
    Le ore passano. Incrocio una bella ragazza che porta a spasso un bel cane molto grosso e molto meticcio. Mi metto a carezzarlo e lui mena la coda con aria amichevole. La lingua batte dove duole il dente e mi trovo a paragonare la fedeltà dei cani con quella delle donne. Sto quasi per piangere.
    
    “Tutto bene?” La ragazza ha intuito qualcosa. “Sì … tutto bene.” In altri frangenti avrei approfittato per fare conoscenza. Invece riprendo il mio errare senza meta.
    
    Il sole sta per tramontare. Torno verso casa. Sono quasi arrivato; incrocio un’auto che si allontana: alla guida c’è Oronzo. Mi fermo, conto fino a cento per impormi la calma.
    
    Entro in casa. Mi accoglie un silenzio. La cerco e la trovo sul letto. È in posizione scomposta e oscena; un rivolo di sborra le esce dall’ano slabbrato; il resto non è meglio. Il trucco le cola dagli occhi; numerose macchie di sborra tra i capelli. Non mi sono mai permesso di sporcarle i capelli.
    
    Quello stronzo la tratta come un bidone della spazzatura.
    
    Lei mi guarda e mi sorride. “Ciao cornuto, te le ho allungate ancora. Oronzo è un vero uomo. L’ho fatto venire qui; mi son fatta scopare nel nostro letto e poi mi ha fatto il culo. Devi convincerti che sei solo un cornuto e ...
    ... non puoi competere; lascia perdere e segati.”
    
    “Ma ti stai facendo manipolare da quello stronzo?”
    
    “Ma no cornutino! È tanto bravo e gentile. Figurati che, quando gli ho detto che vorremmo avere un figlio, ha promesso che il figlio ce lo darà lui; tu non dovrai far nulla, anzi ti dovrai astenere dallo scoparmi. Ma non lo devi fare incazzare, se no non potrai più neanche assistere.”
    
    Le mie più nere congetture si stanno avverando. Non so cosa stia succedendo a Federica, ma è decisamente troppo. Sotto i suoi occhi riempio due valige di vari effetti personali. Vado alla porta, lei mi segue con uno sguardo strano. La fisso negli occhi: “Me ne vado. Non mi aspettare. Non mi cercare.”
    
    Esco con la morte nel cuore.
    
    Massimo mi ha rimediato un piccolo appartamento a un buon canone di affitto.
    
    Mi immergo nel lavoro. Ornella e gli altri colleghi sono molto gentili con me. Non ho più avuto contatti o notizie da Federica; d’altronde l’ho messa in lista nera sul cellulare.
    
    Sono invitato ad un aperitivo dopo il lavoro con i colleghi. Non ho un cazzo da fare e ci vado. L’atmosfera è tranquilla; si parla di sport, di spettacoli e anche di lavoro. Sento dire che nel giro di qualche mese dovremo essere attori in una grossa causa, di quelle che finiscono sui giornali; Ma non se ne sa nulla di più.
    
    Ornella si isola con me e mi chiede come va. “Di merda. La solitudine è una brutta compagnia. Meno male che c’è il lavoro …”
    
    “Non hai anche gli amici? Non ti invitano alle loro ...
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