1. No Quarter


    Data: 27/09/2018, Categorie: Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu

    ... all’impazzata il cuore di Marta. Solo quando le furono ormai davanti, lei si decise finalmente ad alzarsi. E facendo ricorso a tutto il proprio sangue freddo, si mostrò nella sua nudità senza coprire alcunché, proprio come stava facendo Lory. ‘Tesoro, ti presento…’ fece lei per introdurlo, come se fosse stata la cosa più normale del mondo. Ma a quel punto si rese conto di non sapere il suo nome. Prima che lui lo potesse dire, tuttavia, lo bloccò: ‘Anzi – osservò – Penso che i nomi non servano’. Marta li guardava, incredula, immaginando di trovarsi dentro a un sogno. Già, forse si era addormentata davvero, e quell’uomo era solo un frutto del suo subconscio. Pensare questo in qualche modo la rinfrancava. ‘Che dici, gli offriamo qualcosa da bere?’ suggerì Lory con la massima cordialità, da perfetta padrona di casa. Lei esitò per un secondo, poi tornò verso il tavolino dove avevano lasciato il secchiello con il ghiaccio, contenente un paio di birre. Nel farlo, si rese conto di esibire il proprio fondoschiena all’uomo, ma paradossalmente la confortò il pensiero che, nascosto ai margini del giardino, gliel’aveva probabilmente già potuto ammirare a lungo, e dunque non gli stava mostrando nulla di nuovo. Accarezzandogli un braccio, Lory lo guidò fino a uno dei due lettini, dove lo fece sedere. ‘A quanto pare, lui &egrave uno dei giardinieri di mio zio – rivelò finalmente, togliendo un velo di mistero alla loro breve chiacchierata – Mi sa che l’abbiamo colto proprio di sorpresa, ...
    ... quando stamattina siamo arrivate alla villa’. Nel frattempo Marta si era riavvicinata, e gli porse la bottiglia di birra ghiacciata. ‘Grazie’ le disse semplicemente, facendole sentire per la prima volta il suono della sua voce. Aveva un tono molto basso, una voce quasi cavernosa, che ben si addiceva a quell’aspetto da omone rude. Osservandolo da vicino, notò che effettivamente l’abbronzatura era proprio quella tipica di un giardiniere, così come i muscoli delle braccia suggerivano che fosse un uomo di fatica. La pelle scura, quasi bruciata dal sole, contrastava invece con quegli occhi azzurri, di ghiaccio. Se da un lato le sembrava una brava persona, dall’altro aveva anche la sensazione che fosse un tipo che era meglio non far arrabbiare. Un uomo un po’ vecchio stampo, insomma.
    
    ‘E quindi… &egrave tutto il giorno che ti nascondi?’ gli chiese infine Marta, sedendosi vicino a lui. Lory, apprezzandone lo spirito d’iniziativa, la imitò posizionandosi dall’altro lato, lasciando l’uomo proprio in mezzo. Lui si limitò ad annuire, tenendo lo sguardo basso. Era evidente quanto per lui fosse una tortura, comportarsi in maniera rispettosa e rinunciare a scrutare quei giunonici corpi nudi, a pochi centimetri dal suo. Nel frattempo, Marta e Lory avevano tutta la libertà di scambiarsi alcuni sguardi d’intesa. ‘Ci hai spiate?’ lo incalzò. Gli aveva posato l’indice della mano sul mento, invitandolo a girare la testa verso di lei per risponderle. E inevitabilmente, il suo sguardo era stato ...
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