1. La capa dei miei sogni


    Data: 27/09/2018, Categorie: Tradimenti Autore: rispettoso8, Fonte: Annunci69

    “Ecco qua, per oggi abbiamo finito”. Inviai il report, chiusi il mio portatile e mi diressi verso il bagno. Il soffione della doccia sibilò e le prime gocce schizzarono sul pavimento. Mi spogliai ed entrai in doccia. Sotto le sorgenti di acqua calda la tensione del lavoro appena finito cominciò a dissolversi lentamente. Avevo bisogno di rilassarmi. La tensione degli ultimi giorni era diventata insopportabile. Avevo così tanto lavoro che dovevo portarmelo a casa. E poi c’era lei.
    
    Da due mesi sentivo un formicolio alla nuca ogni volta che Joana entrava nella stanza. Gambe lunghe e snelle su tacchi a spillo sottili, natiche rotonde che sporgevano sotto una gonna stretta, capezzoli impossibili da non vedere in quel reggiseno che le stava perfettamente, labbra sensualmente tagliate e capelli pettinati verso l’alto che scoprivano un lungo collo. Una combinazione da impazzire. Peggio per me che questa combinazione appartenesse alla mia capa. Dannazione.
    
    Mi bastava pensarla per farmelo diventare duro. Oggi mi era già successo due volte in ufficio. Tanto che avevo paura ad alzarmi dalla scrivania, perché temevo che se ne accorgesse. Mi guardava in un modo... diverso dalle altre volte. Era come se passasse vicino al mio tavolo più del dovuto. Le curve dei suoi fianchi che oscillavano erano magnetiche. Non mi ero fatto una sega per diversi giorni e oggi ero arrapato da morire.
    
    Afferrai il glande con tre dita e cominciai a masturbarmi delicatamente. Chiusi gli occhi. Nella mia ...
    ... mente vidi come la doccia le bagnava i capelli e la camicetta. Come la sbattevo contro la parete della doccia, la baciavo e le tiravo su la gonna. Le avevo tolto le mutandine con uno strattone, sollevando una gamba e mi ero messo tra le sue cosce. Oh dio, quanto l’avrei scopata…
    
    Il mio inguine si contrasse al pensiero, così lo presi nel palmo della mia mano e strinsi forte. Il prepuzio scivolava agilmente avanti e indietro. Immaginavo di stringerle le sue splendide tette turgide. Feci passare le dita insaponate tra le mie palle e le tirai leggermente.
    
    Era esattamente quello che volevo che facesse. L’avrei afferrata per i capelli e l’avrei tirata verso di me. Già la vedevo qui inginocchiata con il mio uccello aderente alle sue labbra. Sicuramente succhiava bene, lo vedevo nei suoi occhi. Piegai la testa all’indietro e tirai su il prepuzio. Lo esposi al getto d’acqua fino a farmi un po’ male.
    
    Mi ero chiesto anche se sapesse farlo forte. Adoravo quando una donna mi succhiava il cazzo con forza. Probabilmente lei avrebbe saputo farlo. Sicuramente avrebbe saputo farlo. Il pensiero mi aveva fatto diventare il glande di un rosso intenso.
    
    Lo ripresi saldamente in mano. Due. Tre. Quattro. Iniziai ad accelerare. Davanti ai miei occhi, la sua bocca era riempita della mia verga, lei inginocchiata senza potere, con la mia mano che dettava il ritmo sulla sua nuca. Separai le gambe, appoggiai la mano alla parete e cominciai a schizzare. Un’esplosione dopo l’altra scivolava giù ...
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