1. La terapista sperimentale


    Data: 27/09/2018, Categorie: Etero Autore: Vincent_W, Fonte: Annunci69

    ... tentazione di chiedere l'aiuto di Giuliana, ma poi torno in me e rapidamente finisco, indosso la vestaglia, le ciabatte ed esco.
    
    Giuliana mi guarda: - 'Tutto a posto ?'
    
    - 'Sì'
    
    Poi mi sorride leggermente, - 'le sta bene' e ride... - 'andiamo la Dottoressa è ansiosa di conoscerla'.
    
    Mi apre la porta, entriamo, una stanza non grandissima, in stucco veneziano rosa, delle finestre parzialmente oscurate da delle tende, un pavimento in cotto antico irregolare e una moderna illuminazione a led in lampadari d'acciaio inox lucido.
    
    Un grande divano rosso scuro domina la stanza, ai piedi uno spesso e soffice tappeto grigio chiaro e di fronte un piccolo tavolino con sopra dei fascicoli di fogli scritti ed una penna.
    
    Accanto una poltroncina in pelle molto rialzata e con larghi braccioli.
    
    Poco più in là un semplice tavolino in legno di noce, con dei cassetti, sopra una lampada tiffany, un blocco per le note e delle penne.
    
    Seduta su una sedia imbottita con la seduta dello stesso colore delle tende, la Dottoressa Cristina, intenta a scrivere, appoggiata al tavolino.
    
    La Dottoressa è una donna sulla cinquantina, con un fisico asciutto, un seno medio e un sedere sodo. Un viso normale, serio ma rassicurante, lunghi capelli neri fino alle spalle leggermente mossi, occhiali in acetato che le donano un'aria severa e da intellettuale.
    
    È vestita in modo sorprendente, un abitino grigio molto corto , che lascia scoperte tutte le cosce e tutte le calze nere autoreggenti, ...
    ... ai piedi scarpe nere decolte peep toe con plateau e alti tacchi sottili.
    
    Mi avvicino per darle la mano e presentarci, ma lei con aria distaccata mi dice: - 'Si sieda'.
    
    Mi siedo sul divano, e lei inizia: - '...Signor Vincent buongiorno, io sono la Dottoressa Cristina Sucker, deve sapere che io seguo un tipo di terapia sperimentale, rivoluzionaria, in grado di risolvere definitivamente i problemi dei pazienti, ma che risulta per alcuni poco ortodossa. Inoltre incoraggio i pazienti a collaborare tra loro in una terapia di gruppo ristretta... però come può intuire, per questioni legali e di privacy, l'inizio della terapia è subordinato all'accettazione e alla firma di un contratto di riservatezza... legga pure e se le sembra equo lo sottoscriva. Nel frattempo io preparo gli ultimi dettagli...'
    
    Leggo con attenzione, niente di troppo strano, solo un accordo di riservatezza standard, lo firmo... lei - 'bene, bene' si alza prende il contratto, e lo mette da parte, - 'poi le daremo una copia'.
    
    - 'Allora iniziamo', lei si siede al suo tavolino, e inizia a farmi delle domande normali, io le racconto la mia situazione, gli ultimi eventi, lei ogni tanto mi chiede di approfondire certe cose, poi vuole che parli di come mi sento che mi apra con lei.
    
    Ad un certo punto, mi dice che è sufficiente, che ha inquadrato la situazione e che potremmo finire la seduta, ma che però vuole approfondire una cosa.
    
    Si alza si avvicina a me, mi prende una mano, -' ti sento agitato, stai ...