Estate 1988
Data: 18/09/2018,
Categorie:
Maturo
Feticismo
Tabù
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... nuovamente mentre un piacevole formicolio mi si propagava per i coglioni.
Non so se sia stata solo la mia immaginazione, ma in quel momento mi parve perfino di percepire nell'aria l'odore della sua intimità, l'afrore dei suoi succhi.
Mamma si infilò due o tre volte la mano sotto la gonna per raccogliere con le dita quei succhi e leccarli avidamente, poi con un gesto veloce fece scivolare fuori dalla scollatura del grembiulino una delle sue tettone.
Aveva il capezzolo indurito e se lo titillò a lungo con un dito mentre con l'altra mano aveva ripreso a sbattersi furiosamente la topa.
Il rumore delle sue dita nella topa fradicia e l'afrore di femmina alllupata che adesso mi colpiva distintamente le narici, uniti alla visione della furia a****lesca con la quale se la sbatteva e alla sua faccia da maiala, mi fece tornare una voglia pazzesca, e impugnato il cazzo ancora gocciolante della sborrata precedente ripresi a segarmi con lena.
Mamma, sempre accovacciata con la mano tra le cosce sotto il grembiule, venne con una tale violenza che quasi le fece perdere l'equilibrio; venne mordendosi le labbra per soffocare i gemiti di piacere con la testa arrovesciata all'indietro e, in un parossismo di piacere estremo, si sollevò il grembiule per potersela sbattere meglio consentendomi così di lanciare una fugace occhiata al suo figone nero e peloso, bagnato fradicio e con le labbra completamente aperte
A quella vista mi lasciai andare e sborrai per la seconda volta ...
... lanciando nuovamente una lunga serie di schizzi contro il muro del corridoio.
Quando mi fui finalmente svuotato feci fatica ad allontanarmi barcollando dalla scena del delitto per rifugiarmi a riprendere fiato in camera mia, sperando che mamma non notasse le tracce inequivocabili che avevo lasciato dietro di me.
Non so se non se ne accorse o se finse di non accorgersene, fatto sta che non mi disse nulla e appena potei cercai di ripulire con una spugnetta umida le macchie sul muro.
Nei giorni seguenti non persi una sola delle sue mosse nella speranza di poter ripetere quell'esperienza ma purtroppo ciò non avvenne, così dovetti accontentarmi di menarmi il cazzo in solitudine riandando con il pensiero a quel fantastico pomeriggio.
Dopo qualche giorno detti finalmente gli esami orali e dopo qualche giorno ancora seppi di essere stato promosso con il massimo dei voti.
Mamma era felice e per festeggiarmi andammo a pranzo fuori. Venne anche mio padre - i miei genitori erano separati ma avevano mantenuto un buon rapporto – e fu un momento veramente felice. Mangiammo e bevemmo benissimo nel miglior ristorante della città, e quando mio padre ci lasciò per tornare in ufficio mamma ed io andammo a farci un giro per vetrine.
Voleva farmi un regalo ma io non sapevo cosa scegliere, così finì che non comprammo nulla e tornammo a casa.
Mi dispiace che tu non ti sia comprato nulla – mi disse appena rientrati a casa mentre si sfilava le scarpe – mi sarebbe tanto piaciuto farti un ...