Estate 1988
Data: 18/09/2018,
Categorie:
Maturo
Feticismo
Tabù
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
Correva l'estate del 1988, l'anno della mia maturità.
Era fine giugno e si crepava di caldo; la mia cameretta era un forno e studiare in quelle condizioni non era facile. Avevo terminato brillantemente le prove scritte e mi stavo preparando per gli orali che si sarebbero svolti di li a pochi giorni.
Un pomeriggio faceva ancora più caldo del solito ed io, con indosso solo le mutande, sedevo alla mia scrivania, chino sui libri, grondando sudore. Dovevo bere in continuazione e quando mi accorsi che la bottiglia di acqua minerale era vuota mi recai in cucina.
Ero scalzo per cui i miei passi non fecero nessun rumore e quando mi affacciai alla porta della cucina mi bloccai di colpo, completamente basito di fronte allo spettacolo che mi si presentò davanti agli occhi.
Mamma, che non doveva ovviamente essersi accorta del mio arrivo, stava accovacciata a terra, come se dovesse fare pipì, e con una mano infilata sotto una leggera vestaglietta di cotone da casa, si stava sbattendo furiosamente la passera.
Con un balzo mi ritrassi dalla porta prima che lei si accorgesse della mia presenza e mi nascosi dietro lo stipite, da dove potevo godermi la scena senza essere visto grazie ai vetri di una porta finestra che riflettevano perfettamente l'immagine di mamma.
Il grembiule non mi permetteva purtroppo di guardare cosa stesse facendo la sua mano, ma il movimento del braccio era inequivocabile e la faccia di mamma, completamente assorta nel godimento e con gli occhi ...
... chiusi, non lasciava adito a dubbi.
Si stava sicuramente tirando un ditale, e a giudicare dalla sua espressione da maiala, un'espressione che non le avevo ovviamente mai visto prima di allora, la cosa doveva farle parecchio piacere.
Nel silenzio totale del nostro appartamento in quel tardo pomeriggio estivo potevo perfino udire lo sciabordare delle sue dita nella figa, evidentemente bagnata fradicia, e senza pensarci neppure un secondo mi abbassai le mutande ed impugnato il cazzo, già duro da scoppiare, iniziai a tirarmi una sega.
Quella che mi arrivava riflessa dai vetri della porta finestra era la scena più eccitante che avessi mai visto in vita mia e nel giro di poco, forse meno di un minuto, non riuscii più a trattenere il flusso di piacere che sentivo risalirmi prepotente dai lombi.
Ritto sulle punte dei piedi scalzi, col bacino proteso in avanti e gli occhi strizzati dal godimento, mi svuotai silenziosamente i coglioni scaricando una quantità impressionante di sborra che andò a spiaccicarsi con violenza contro il muro del corridoio.
Mi ci volle una manciata di secondi appoggiato al muro con gli occhi chiusi per riprendermi da quella colossale goduta, e quando riaprii gli occhi vidi che mamma si era sfilata la mano da sotto la gonna e si stava leccando golosamente le dita che intuii dovessero essere tutte bagnate dal succo della sua figa.
A quella visione, nonostante avessi appena sborrato come un cavallo, sentii il cazzo riprendere consistenza e drizzarsi ...