Il portafortuna
Data: 14/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... Un’ombra scura attraversò la soglia e arrivò nel riquadro della finestra trasformandosi in un uomo alto e riccio, dal sorriso ironico e assurdamente rilassato, a seguito della conversazione telefonica avvenuta poco prima:
‘Vada fuori immediatamente. Chi le ha dato le chiavi?’.
Lo sconosciuto non si degnò neppure di rispondere iniziando sennonché a spogliarsi, lei stava per sollevare il ricevitore per chiamare aiuto, quando notò un bagliore familiare sul quel petto muscoloso. L’amuleto l’aveva ritrovata e stava per dare inizio e vita ai suoi desideri, piegando e sottomettendo un altro essere umano, cosicché restò immobile cercando una soluzione, ma la luce più calda le toglieva ogni pensiero perché il tutto stava già accadendo. L’uomo era sul letto in ginocchio, con una mano poggiata alla gola in quel viso senza espressione né interrogativi. Lo vide avanzare verso il suo inguine nudo sotto l’accappatoio, sciogliere il nodo e infilare deciso le dita in lei. Non era possibile, l’umido aumentava a dismisura così come il suo sorriso, lui muoveva le dita aprendole ritmicamente per sentirle stringere in una risposta sempre più intensa dalle pareti del suo corpo. Ogni movimento esisteva nella sua mente un istante prima d’accadere per opera di quello sconosciuto, la testa scompariva tra le sue gambe penetrandola con la lingua con dolorosa lentezza, come voleva lei, carezzandole l’ombelico e il seno con una frenesia e una smania ogni volta maggiore e incontrastata e ...
... indiscussa.
I loro respiri tremavano nella sua mente in quel letto meraviglioso e tremendo, però non poteva accadere così, non effettivamente così, in questa notte che lei aveva voluto per essere libera. Lei si buttò contro di lui strappandogli l’amuleto e lanciandolo lontano, infine crollandogli addosso. Lui era pallido con gli occhi chiusi, lei era spaventata, ciononostante attese che il respiro dello sconosciuto nudo sotto di lei si normalizzasse, in quanto non azzardò nessun movimento, perché l’amuleto adesso giaceva spento sotto l’armadio. Lei percepì la mano dell’uomo muoversi in una carezza incerta sulla pelle della schiena, seguendo il disegno della spina dorsale che la fece ansimare di sorpresa e di desiderio. In quell’istante non si mosse, perché non sapeva che cosa fare, in quanto non aveva memoria dei corpi che si cercavano per un desiderio vero, però sperava che la magia si creasse ugualmente, sennonché lo sentì chiaramente pigiare contro il suo ventre strofinandola con la punta rigonfia e tesa, là dove la sua eccitazione cresceva invece di diminuire, in quanto era come una marea incontenibile e prorompente.
Lei avvertì nitidamente le labbra dure che le succhiavano i capezzoli sempre più sensibili e dolenti, però si mosse afferrandolo e allargando le gambe per chiedergli di prenderla. Lei non poteva più aspettare né pazientare, mugolò frasi senza senso, mentre lui la possedeva spingendosi sempre di più in lei e ritraendosi lento e potente al tempo stesso. Avrebbe voluto ...