Impeto
Data: 29/08/2024,
Categorie:
Lesbo
Autore: valchiria96, Fonte: EroticiRacconti
Io e Lara formavamo una insolita coppia, clinicamente single con una forte e reciproca attrazione fisica l'una verso l'altra. Un amore inespresso o magari un appetito fino ad allora insoddisfatto ma consumato solo con lo sguardo e con parole non dette. Non che la verità non fosse chiara ad entrambe come anche a chi ci circondava. Ci conoscevamo nel profondo e la nostra intimità non era certo rimasta inesplorata anche se ben studiata a distanza. Certo, una distanza molto sottile. Per farla breve, nessuna delle due aveva mai avuto il coraggio di saltare addosso all'altra almeno fintanto che non successe e allora quella quiete cessò di essere lasciando che la tempesta si scatenasse nel modo più intenso.
Era una calda giornata di luglio, non molto soleggiata ma perfetta per trascorrere qualche ora in spiaggia e fare una nuotata. Ci mettemmo in viaggio al mattino presto, munite della vecchia ape del nonno di Lara e Dio solo sa come quel rottame ancora oggi funzioni, raggiungemmo il lido dove affittammo un ombrellone e un camerino.
Era un martedì, in spiaggia c'erano solo poche persone perlopiù anziani con i nipotini. Preso posto all'ombra e stesi i teli, ci tuffammo subito in acqua che a quell'ora era ancora piuttosto fredda e restammo al fresco per un paio d'ore almeno.
Ci piaceva tuffarci dagli scogli che per raggiungerli era necessario una lunga nuotata. Restammo a prendere il sole per un po' anche lì e lontane dalla costa era un posto perfetto per metterci in ...
... topless. Per me era sempre piuttosto eccitante mostrarmi nuda a Lara e la cosa non era certo non corrisposta. Tra quelli scogli c'era un punto in cui i massi erano disposti in modo da creare una piccola pozza d'acqua larga non più di un paio di metri, poco profonda e raggiungibile solo dall'alto. Lì l'acqua era molto calda e decisi di immergermi in quel piccolo spazio. Si stava divinamente, tanto che invitai Lara a scendere per provare. Eravamo come su un'isola deserta, al riparo dalla corrente. Inutile dire che è stato lì che la diga cedette una volta per tutte.
Lara era snella, gli occhi di un nero pece come anche i suoi capelli che erano lunghissimi, la pelle chiarissima
e le labbra sottili. Il suo naso invece particolarmente sexy, piccolino e all'insù. Piccolo come anche il suo seno e i suoi capezzoli rosa a punta, il sedere tondo e sporgente con una stella tatuata sulla natica destra. Io non ero molto diversa, anzi per certi versi ci assomigliavamo anche ma al tempo ero bionda e riccia.
Era bello stare lì con lei, i nostri sguardi erano eloquenti e continuavo a ripetere nella mia testa «Ora la bacio, Ora la bacio». Mi trovavo appoggiata di schiena sulla roccia dietro di me e toccavo con i piedi quella immersa subito sotto, l'acqua arrivava poco sotto il mio seno. Lara si avvicinò a me, non disse una parola, poggiò il suo petto al mio e le mani sui miei fianchi, mi guardò negli occhi, sorrise e prese a sciogliere i due fiocchi che tenevano insieme l'ultima parte del mio ...