251 - Nell'ufficio di Alberto - Racconti Erotici

251 - Nell'ufficio di Alberto

... di tosse per riprendere il controllo di se stesso e soprattutto dei suoi pensieri.

Ma non riesce a togliergli gli occhi di dosso. Se la sta mangiando con gli occhi e la mente e vorrebbe ‘mangiarla’ in altro modo.

La guarda il volto.

I capelli ramati incorniciano un bell'incarnato chiaro, gli occhi sono nascosti da un paio di occhiali molto alla moda che danno risalto ad un bel viso ovale ma il loro riflesso non consentono di osservare il colore degli occhi.

C'è qualche attimo di silenzio e sia lui che Francesca sono imbarazzatissimi ma al tempo stesso lui è eccitato. Era da tempo che non gli accadeva una cosa simile.

Quella sera a Vania balza evidente l’assenza di interesse lo scarso interesse alla causa affidata e pensa che non sia il legale adatto e questo la infastidisce. Nota anche che a lui interessano molto le sue curve; se ne è accorta da come lui ha fissato le gambe, le tette e ne ha avuto conferma quando ho passato la lingua inumidendo le labbra in gesto sensuale come pochi.

Francesca richiamata da una collega che ha finito il lavoro in studio, è uscita dalla stanza e lascia soli Alberto con Vania.

Lui non cambia atteggiamento ed è chiaro che è talmente preso che non ti si è reso conto che diceva cose senza senso.

Vania non è una novellina e di sesso ne sa alquanto essendo stata sposata e divorziata.

L’atteggiamento di Alberto la fa incavolare per la mancanza di interessamento alle sue ragioni e pensa che una lezione è ...

... necessaria.

Perciò cambia totalmente atteggiamento.

Vania si rilassa sulla poltroncina, ai umetto per bene le labbra con la lingua, poi con in dentini afferra il labbro inferiore e lo mordicchia dolcemente.

Gli occhi di Alberto sono puntati sulla bocca, non dice una sola parola, guarda solo il movimento della lingua e ne resta incantato.

Vania presa dallo sguardo di Alberto e dalla voglia che le sta nascendo dentro si alza dalla poltroncina e con passo lento aggira la scrivania avvicinandosi a lui, si ferma in piedi, di fronte, ai abbassa e afferro i braccioli della poltrona dove lui è seduto e con un sorriso malizioso lo sposta quel tanto che occorre per potersi sedere sulla scrivania assumendo una posizione ed un atteggiamento di comando ma anche di offerta

Prima di sedersi ha scostato con un solo gesto i fogli non curandosi di come andassero a mischiarsi. Poi seduta ha accavallato le gambe e osserva Alberto dalla nuova posizione e nuovamente gli fa un sorriso accattivante che da luce nuova al suo viso, sollevo una mano e con due dita gli accarezzo la bocca seguendo il contorno delle labbra, sfiora le guance e poi scende sul collo continuando ad accarezzarlo mentre piega la testa di fianco sospirando.

Gli occhi di Alberto non si staccano dalla scena eccitante; resta fermo come una statua sembra che sia in apnea.

Vania continua imperterrita soddisfatta della immobilità dell’avvocato.

Le dita dell’altra mano esplorano il corpo di Vania scendendo dalle labbra della bocca ...