Apré Ski
Data: 26/08/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Anale
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... mani intorno al mio culo. Strinse con forza le mie natiche, modellando la pelle morbida prima di spingermi indietro. Allentò la presa delle labbra sulla mia verga permettendo sempre più alla mia asta di muoversi nella sua bocca in attesa.
Abbassando lo sguardo ebbi una vista che non sarò mai capace di far uscire dalla mia memoria.
La visione di Marco in ginocchio di fronte a me che spingeva il mio culo e voleva sempre più del mio cazzo in bocca, avrebbe potuto procurarmi un'erezione permanente per il resto della mia vita.
Quel ragazzo, il mio miglior amico, praticamente un fratello per me, quello splendido ragazzo di cui solo fino a mezz’ora prima ero convinto della totale eterosessualità, era sul pavimento a fare un pompino. Non un pompino qualsiasi, lo stava facendo a me. Il ragazzo su cui avevo fantasticato per almeno per metà dell’ultimo anno.
La mia asta allargò le sue labbra mentre lui mi prendeva sempre più profondamente dentro di sé. Riuscì a prendere metà della mia di 17 centimetri. Pensai istintivamente che questa era la sua prima volta quindi non potevo biasimarlo se non era in grado di tuffarsi in un'azione di gola profonda. Per me quello che stava facendo era sufficiente, mi sarei accontentato anche da una sega da quel ragazzo. Marco pompò il resto della mia asta che non era stato in grado di prendere in bocca mentre turbinava la lingua su, giù ed intorno alla parte che aveva ingoiato.
L’altra mano si mosse alle mie palle ermeticamente contratte. ...
... La punta di un dito giocava coi peli sul mio sacco mentre mi toccava le palle. Il mio cervello non sapeva con quale sensazione godere per prima. La lingua bagnata proprio sulla fessura? Le dita che percorrevano il contorno delle mie palle? E poi il ritorno al mio uccello dove Marco seguiva la grossa vena sulla parte inferiore. Cosa potevo fare oltre a passare le mani nei suoi corti capelli e lamentarmi e gemere. Se avessimo avuto dei vicini nel cottage vicino al nostro, non avrebbero avuto modo di dormire quella sera.
Mentre tutto questo stava succedendo, gettai uno sguardo al mio amico. Ogni volta che lasciava andare le mie palle, si accarezzava l’inguine attraverso i jeans.
Anche se la sua lingua continuava a muoversi sul mio cazzo dandomi il miglior pompino che mi avessero mai fatto, la vista di Marco tutto chiuso nei suoi jeans, il suo disperato desiderio di uscirne era pressoché simile al terribile desiderio che io avevo di sparare presto un fiotto enorme nella sua gola. Quindi carezzai di nuovo le sue guance ispide e spinsi indietro la sua testa finché il suo sguardo non incontrò il mio. Deglutii. Stavo per impedirgli di farlo. Stavo, benché momentaneamente, per fermare il ritmico movimento della sua lingua contro la mia asta pulsante. Il corto, esperto titillare con cui muoveva leggermente la punta della lingua intorno all'orlo della testa del mio uccello, nella parte veramente sensibile dove la testa si riunisce all’asta. L’audace maniera in cui sfregava i denti ...