Ai ragazzi piacciono tre cose
Data: 23/08/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: daniele.erre, Fonte: RaccontiMilu
... di tessuto lambirle giusto le grandi labbra e la vulva, lasciando libero tutto il resto. Per minuti interi combatté contro la tentazione di togliersi tutto ed indossare un paio di mutandine normali, ma resistette cercando di sviare l’attenzione sul trucco.
Prese il mascara, e si avvicinò allo specchio. Mentre si truccava leggermente analizzò l’obiettivo della serata, concordato con la sua espertissima amica Michela: fare capitolare Daniele con un pompino da manuale. Già… peccato che lei non avesse mai preso un cazzo in mano in vita sua, figuriamoci in bocca. E se poi era vero quello che diceva Michela, e cioè che “non è un vero pompino se non ingoi”, beh, allora era veramente nei guai. “Io non l’ho mai fatto!!” aveva protestato Laura. “Tranquilla – rassicurava Michela – prima lo scappelli, però piano, altrimenti gli fai male, poi lo muovi su e giù con la mano finché non diventa duro, quindi, quando comincia a diventare bello rosso, lo prendi in bocca e cominci a succhiare. Appena sborra tu ingoia, manda giù senza pensare: più lo tieni in bocca e peggio è”.
Il tutto non le sembrava molto rassicurante, in più temeva di essere giudicata male, una poco di buono insomma. E se il giorno dopo lo avesse raccontato agli amici? Era agitatissima. Una cosa però non le era chiara: il ruolo, in tutto questo, della fighetta depilata e del perizoma. Se soltanto di pompino si trattava, oltre a mani e bocca non avrebbe dovuto usare, quindi…le sfuggiva qualcosa, mentre lo squillo del ...
... cellulare la ridestò da quei pensieri.
Era Daniele, che la avvisava di essere arrivato. Il cuore cominciò a batterle fortissimo e sentì lo stimolo di fare pipì. Ma non avendo intenzione di farlo aspettare, si guardò allo specchio, trasse un enorme sospiro e corse giù per le scale.
Daniele l’aspettava nella sua auto, un’utilitaria grigia. Laura entrò nella macchina ed il profumo di lui la colse dalle narici al cervello in un viaggio di sola andata, passando come un pugno dallo stomaco, che si serrò. Inutile dirlo, era agitata.
Per qualche minuto regnò un silenzio imbarazzato, durante il quale Laura cercò di tranquillizzarsi, immaginando di avere ancora un po’ di tempo. Invece arrivarono velocemente in un parcheggio poco illuminato fuori dal centro, dove l’auto si fermò.
Uno sguardo, appena più lungo del dovuto. Laura chiuse gli occhi, e si ritrovò incollata alle labbra di Daniele. Sapeva di buono, sapeva di una cosa che aveva aspettato da mesi e che ora stava assaporando. Non se lo aspettava così velocemente, e adesso cosa avrebbe fatto? Come si sarebbe comportata? Non sapeva, e l’agitazione e l’imbarazzo aumentarono vertiginosamente. Si baciarono a lungo, con intensità. Poi le labbra di Daniele scesero lungo il collo, sbottonando con dita agili la camicetta, liberando con un po’ di fatica le tettine di Laura, che avevano capezzoli piccoli, ma duri e turgidi ed estremamente sensibili.
Inutile dirlo, Daniele ci sapeva fare. Roteava la lingua intorno all’areola, li ...