Giulia
Data: 21/08/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: TheWriter, Fonte: Annunci69
... capo altrettanto provocante, per far sì che, sotto al vestito, i seni sembrassero liberi da qualsiasi costrizione e che gli sguardi potessero esaminare quanti più centimetri di pelle possibile.
Distrattamente, poi, aveva infilato le calze, sistemando l'elastico sulle cosce in maniera tale che non le dessero fastidio e che il vestito non mostrasse il ricamo superiore fino a quando lei non avesse voluto, magari dopo aver accavallato con sapienza le gambe.
Aveva quindi preso dall'armadio quel vestito nero che le lasciava completamente scoperta la schiena e gran parte del seno e che, all'altezza dei fianchi, prendeva ad allargarsi leggermente per arrivare a coprire le gambe poco sopra il ginocchio. Inclinando in modo innaturale il piede, aveva indossato prima una e poi l'altra scarpa, osservando compiaciuta nello specchio l'effetto dei tacchi a spillo sui suoi polpacci e il suo sedere.
Fu il cameriere ad interrompere quei pensieri quando mi chiese se avessi bisogno ancora di qualcosa. Lo guardai e, senza parlare, feci cenno di no.
Uscii dalla sala del ristorante chiedendomi come avrei potuto fare per parlarle. Ero in quell'albergo già da due giorni e non l'avevo mai vista prima. Non ero riuscito a vedere nemmeno se al tavolo fosse sola o avesse raggiunto qualcuno.
Decisi di fermarmi al bar dell'hotel per tener d'occhio la reception. Dopo circa 30 minuti la mia pazienza fu premiata e la vidi arrivare. Dopo aver parlato con il ragazzo alla concierge ed essersi ...
... fatta consegnare il soprabito, indossò degli occhiali da sole e si avviò verso le porte girevoli dell'ingresso. Aspettai che fosse in strada e quindi mi alzai per seguirla.
L'aria del pomeriggio era già fresca e il mio vestito probabilmente era troppo leggero per la brezza che arrivava dal fiume.
Lei camminava a circa 20 metri da me con un passo che mi faceva pensare che sapesse benissimo dove stava andando. Conoscevo ormai bene quella zona per aver io stesso fatto lunghe passeggiate prima di rientrare in hotel la sera. Era un dedalo di viuzze maleodoranti e piccole botteghe che mal si addicevano, a mio parere, alla classe e all'eleganza di quella donna. Di tanto in tanto la vedevo fermarsi ad osservare una vetrina e non potevo fare a meno di chiedermi come lei potesse essere interessata a quegli oggetti dozzinali.
Ad un certo punto vidi che, con un gesto del braccio, aveva fatto segno ad un taxi di accostare. La delusione per quell'epilogo mi fece perdere qualsiasi speranza anche solo di poter ascoltare la sua voce e rimasi fermo nell'attesa di vederla scomparire all'interno della vettura.
D'un tratto, invece, mentre teneva una mano poggiata al tetto della macchina, guardò nella mia direzione. Con gli occhi nascosti dalle lenti scure, non potevo avere la certezza che mi stesse fissando, ma ebbi la sensazione che volesse che io mi avvicinassi.
Dopo aver preso coraggio ricominciai a camminare. Quando fui a pochi metri da lei, si decise ad aprire la portiera ...